Non in nome nostro, quando viene intervistato e parla del futuro di Taranto, coinvolgendo noi cittadini come se fossimo d’accordo con la sua visione del futuro.
Non in nome nostro, quando si confronta con i vertici dell’azienda o i Ministri ed esce soddisfatto da questi incontri, perché a Taranto state progettando “la più grande acciaieria Green”, la più grande “falsità green”; non in nome nostro, perché non siamo stupidi e sappiamo che per fare quello che raccontate, semmai fosse possibile, occorrono anni e miliardi di euro e un ulteriore sacrificio di vite umane.
Non in nome nostro, perché noi siamo stanchi di seppellire i nostri cari a causa di una produzione che non porta ricchezza alla nostra terra, ma solo malattie e morti.
Non in nome della famiglia Fornaro e di tutti gli allevatori che non hanno visto trucidare le loro greggi, alle quali comunque sarebbe stato vietato di pascolare entro un raggio di venti chilometri dall’acciaieria. E non in nome dei produttori di latticini e formaggi che del latte di quelle pecore avevano necessità.
Non in nome dei pescatori e dei mitilicoltori che hanno perso un lavoro ecocompatibile che non fa ammalare se stessi e gli altri.
Non in nome dei medici, dei ricercatori, degli statistici che da anni urlano inascoltati dati scientifici incontestabili, nell’assoluta indifferenza delle Istituzioni tutte.
Non in nome di tutti i bambini ricoverati per malattie riconducibili all’inquinamento, vittime innocenti di scelte politiche ed industriali inaccettabili.
Non in nome dei loro familiari, condannati all’ergastolo del dolore nel vedere i propri figli soffrire le pene dell’inferno.
NON IN LORO NOME, SINDACO!
Non in nome di tutti i bambini mai nati, per l’alta percentuale di infertilità maschile e femminile, nel popolo tarantino;
Non in nome di tutte le vittime dell’inquinamento, di tutti i bambini che non ci sono più; in particolare, non in nome di: Miriam, Roberta, Alessandro, Elio, Federica, Ambra, Vincenzo, Benedetta, e tutti gli altri. Tanti. Troppi. Insopportabilmente troppi.
E allora, noi continueremo a batterci anche per Sandro Esposito, Tina Ponticelli, Ilex Giorgio Zaninelli, Maria Ponzone, Lucia Di noi, Vincenzo Latagliata, Rosalba Caroli, per Pia, Anna, Mario, Rosanna, Elena.
E per gli operai Claudio Marsella, Francesco Zaccaria, Ciro Moccia, Angelo Iodice, Alessandro Morricella, Cosimo Martucci, Giacomo Campo, Angelo Fuggiano, Cosimo Massaro, morti dopo il sequestro del 2012.
E per Andrea, che dal primo giorno della sua vita lotta contro una malattia rarissima.
E se qualche tarantino non si ritrova in questa lista, signor Sindaco, parli in nome loro, che saranno sempre e comunque una netta minoranza.
Associazione Genitori tarantini
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2023-03-01 07:15:28
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