Berlusconi inizia la sua carriera imprenditoriale dal nulla. Graviano, mafioso stragista legato a Salvatore Riina, asserisce che con i soldi del nonno, iniziò a costruire il suo impero.
Lo stesso Graviano ha chiesto, più o meno esplicitamente durante i processi che lo riguardano per le stragi, un "intervento" del Cavaliere, ricattandolo di rivelare retrosceni indicibili, affinchè gli venissero accordati a lui e tutta "cosa nostra" dei benefici carcerari riguardanti: abolizione o ammorbidimento del regime del 41 bis e abolizione dell'ergastolo ostativo.
Graviano asserisce anche di avere le "carte" per dimostrare quello che afferma, ma non le ha mai presentate. Invita la magistratura a ricercarle.
In tale contesto si inserisce la vicenda che vede il "gelataio di Omegna" Baiardo, che afferma in più interviste come sia in possesso di documenti e foto che dimostrerebbe come ci siano stati "contatti" tra Berlusconi, Il chiacchierato Generale dei CC Delfino e Graviano. Questo determina anche la chiusura da parte dell'imprenditore Cairo (legato a Berlusconi) del programma di Giletti.
LEGGI ANCHE:
La domanda che dovremmo tutti porci è perche' Graviano, Baiardo e qualche altro ricattano proprio Berlusconi?
Nel 1994 in pieno attacco mafioso allo stato democratico con le morti di Falcone, Borsellino E le loro scorte, gli attentati di Roma, Milano e Firenze con altri morti innocenti, in un determinato momento cessano tali attacchi stragisti. Gli attentati e le azioni di "cosa nostra", in particolar modo quello di via D'Amelio e il mancato arresto di Provenzano a Mezzoiuso, sono caratterizzati da palesi depistaggi (uno per tutti il falso pentito Scarantino) omissioni e ritardi da parte di uomini dello Stato e delle Istituzioni democratiche che ancora oggi non hanno colpevoli o inquisiti.
Spatuzza, stragista, complice di Graviano, afferma che in un colloquio con Graviano, avvenuto presso il bar Doney di Roma nel 1994, questo ebbe a riferirgli che si era trovato un accordo con una nuova forza politica e che potevano garantirgli la protezione dello Stato, com' era da sempre stato, prima della fine della "prima Repubblica". Fa il nome di Berlusconi e Forza Italia.
In quel momento, vicino al bar Doney in un albergo romano, si stava svolgendo un'importante incontro tra i vertici del nascente partito di Forza Italia. Spatuzza che non ha le conoscenze politiche di Graviano, gli chiede se Berlusconi sia "quello delle televisioni"? Graviano gli rispose di si e che con "loro" avrebbero avuto il paese nelle mani.
Dopo questo colloquio tra i due le stragi si fermano con il mancato attentato allo stadio Olimpico dove sarebbero stati trucidati decine di carabinieri.
Dell'Utri Marcello, fondatore di Forza Italia unitamente a Berlusconi, viene condannato per partecipazione esterna a "cosa nostra".
Vittorio Mangano, mafioso di spicco, risiederà per parecchio tempo nella villa di Berlusconi con il compito ufficiale di stalliere. Mangano, di cavalli e stalle, non ne aveva mai saputo nulla.
Nel 1993, prima della stra-vincita delle elezioni politiche del '94 con l'affermazione bulgara di Forza Italia, indagini accettavano come parecchi uomini di mafia e di persone a loro vicine, crearono i presupposti in Sicilia della vincita di Forza Italia contribuendo alla nascita dei "circoli di Forza Italia".
Nel 2013 Berlusconi viene condannato per frode fiscale per svariate centinaia di milioni di euro. Non farà neanche un giorno di carcere, verrà assegnato ai servizi sociali per scontare la pena.
La condanna e la sentenza di Marcello dell'Utri per concorso esterno a "cosa nostra", attesta come Silvio Berlusconi ebbe a "finanziare", anche durante il mandato di Presidente del Consiglio, "cosa nostra" con consistenti e continue dazioni di denaro.
«Nonostante un gravissimo silenzio e una gravissima ignoranza indotta nell'opinione pubblica, sull'argomento noi magistrati avevamo già una sentenza che aveva condannato definitivamente il senatore Dell'Utri per concorso in associazione mafiosa. Questa stabiliva e statuiva che l’allora imprenditore Silvio Berlusconi nel 1974 con l'intermediazione di Marcello Dell'Utri avesse stipulato un patto con esponenti apicali, esponenti di vertice della Cosa Nostra palermitana. Patto di reciproca protezione e sostegno. E che quel patto era stato rispettato dal 1974 almeno fino al 1992».
Nino Di Matteo
Le notti del "bunga bunga" nella villa di Arcore con minorenni durante i mandati di Presidenza del consiglio di Berlusconi e il caso Ruby fatta passare come nipote di Mubarach e affidata da minorenne a Nicol Minetti di Forza Italia. Sicuramente Berlusconi era a casa sua e poteva fare quello che voleva, non commettendo reati di prostituzione di minori, ma non dimentichiamoci che era il Presidente del Consiglio e aveva giurato di servire il paese con fedeltà e onore!
Ora dopo tutto questo, è possibile capire che i cittadini non posseggono tali informazioni ma, mi chiedo e vi chiedo: qual'è il vero ruolo del nostro Parlamento e del Nostro Presidente della Repubblica a cui è stato ucciso un fratello da "cosa nostra" e che s'inchina al passaggio della bara del Cavaliere?
Perchè i funerali di stato con decretato lutto Nazionale, non fatto neanche per Pertini, Falcone o Borsellino e la chiusura del Parlamento, per lutto, per una settimana, con continui onorificenze e ricordi nelle aule di Stato?
In che Nazione stiamo vivendo?
Chi ci governa realmente?
Mario Ravidà
LEGGI ANCHE:
- Il Berlusconismo è vivo e lotta insieme a noi
- Morto Silvio Berlusconi: ora Santo Subito, nel Paese senza memoria e senza vergogna
- In questo Paese pretendiamo Verità e Giustizia
– Beato subito, per la santificazione si resta in attesa dei miracoli
- Uno schiaffo morale a tutti gli italiani onesti
- Il politico onesto è colui che non cede alla tentazione della corruzione
uploads/images/image_750x422_6496db51ed223.jpg
2023-06-24 18:27:00
13