Una piccola città nella città, dove l'illegalità è all'ordine del giorno. Dove si ruba l'energia elettrica, dove non si pagano i tributi e dove chi vive all'ultimo piano decide di costruirsi un balcone con veranda.
Ma poi c'è chi apre una finestra e chi si costruisce un box, dove all'interno esercita abusivamente attività di commercio.
Quindi non solo droga e armi al parco Fiordaliso ma anche l'assenza delle istituzioni.
Gli esposti inviati al primo cittadino Di Sarno e all'ufficio competente non si contano più, anche se la proprietà è del Comune di Napoli (a conoscenza degli abusi a Somma Vesuviana).
Non si puniscono coloro che svolgono lavori abusivi, che sono anche pericolosi. Pensare che un balcone che viene costruito senza alcuna autorizzazione e senza alcun progetto tecnico può causare un cedimento della struttura sottostante. Lo sappiamo bene che in questo nostro paese si attende il disastro, troppo spesso chiamato tragedia, quando poi la verità è una sola.
Chi deve vigilare e sanzionare è troppo distratto.
Ed allora rivolgiamo l'ennesimo appello al Sindaco DI Sarno che ha sempre parlato di legalità ma, ad oggi, nel Comune da lui amministrato risulta ancora inutilizzato un bene confiscato alla camorra e gli abusi edilizi sono superiori alla media regionale. Ma cosa ancora più grave che anche molti politici locali hanno commesso abusi edilizi, ma troppo spesso restano impuniti in una sorte si ricatto e nel fatto che abusi già accertati restano impuniti e il ripristino dei luoghi e la relativa sanzione dimenticata in qualche cassetto dell'ufficio comunale preposto.
Forse il Sindaco ha paura di inimicarsi un elettorato che nella sua ultima consultazione politica ha visto una esponente candidata con un parente condannato all'ergastolo ottenere 200 voti. La lista della candidata era a sostegno del Sindaco DI Sarno.
Oppure c'è altro ancora che i cittadini devono comprendere?
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L'INTERVISTA. Dopo l'ultimo articolo del nostro collaboratore abbiamo ascoltato Crescenzo De Falco, il responsabile del progetto Primavera, la lista composta per le amministrative di Somma Vesuviana. «Faremo chiarezza anche al nostro interno.»
Somma Vesuviana: continua la nostra inchiesta sui candidati parenti di camorristi già condannati
Avremmo voluto ascoltare la loro voce e chiedergli il perché non hanno mai preso le distanze dalla camorra. Una camorra, come scrive la DIA nella sua ultima relazione, viva e vegeta ed i nomi dei clan appartengono ai D'Avino alias o Bersagliere, che vede la nipote Giordano Antonella candidata nella lista Somma 4.0. Poi c'è il clan D'Atri, riconducibile al pregiudicato D'Atri Eugenio (condannato all'ergastolo per il duplice omicidio Liguori-Tafuro, vittime innocenti della camorra). Proprio la cognata di D'Atri Eugenio, certa Imma Grumino, risulta candidata nella lista Europa Verde.
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Somma Vesuviana, il Sindaco Di Sarno non chiarisce sul bene confiscato all'ex boss di camorra
COME È ANDATA A FINIRE (QUASI) UN ANNO DOPO? Il Forum dei Giovani sembra essere indifferente dopo aver ricevuto il bene in gestione.
Somma Vesuviana: a che punto siamo con il bene confiscato a D’Avino?
L'assegnazione del bene, da parte del Comune di Somma Vesuviana, al Forum dei Giovani risale al 2013. Per la precisione il 14 marzo. Un giorno bello per la legalità, pieno di speranze per la collettività. Ma sono passati sette anni. Il bene, in questi anni, ha subìto diversi abbandoni. È stato anche vandalizzato.
https://www.wordnews.it/somma-
vesuviana-a-che-punto-siamo- con-il-bene-confiscato-a- davino
«Fiore D’Avino non è mai tornato a Somma. Smentisco gli spargitori di false notizie»
INTERVISTA. Dopo aver raccolto le voci che davano per certa la presenza del collaboratore di giustizia Fiore D’Avino, abbiamo contattato il suo legale, l’avvocato Antonio Bucci: «Sono più preoccupato che sul territorio di Somma Vesuviana girino dei millantatori e degli spargitori di false notizie, piuttosto che un cittadino che sta scontando una condanna passata in giudicato, per giunta notevolmente controllato». Nel post scriptum la replica dell’assessore alla Cultura, Rosalinda Perna.
L'ex boss pentito è tornato a Somma Vesuviana?
LA VICENDA CONTRADDITTORIA. Per rispetto di chi crede non parliamo di «apparizione», ma resta il mistero. Diversi cittadini di Somma Vesuviana hanno comunicato di aver visto l’ex boss Fiore D’Avino, oggi collaboratore di giustizia, sul suo territorio. Addirittura per diversi giorni. «L’ho visto e posso dire che il periodo è di almeno una settimana. Io l’ho visto, ma non voglio che esca il mio nome. L’ho visto circolare per Somma, a piedi e in macchina, accompagnato». Ma alcuni ci hanno comunicato di non saperne nulla. Come ad esempio la presidente del Forum dei Giovani di Somma Vesuviana, con sede all’interno di un appartamento confiscato alla camorra. «Non è una bella cosa, ma non so cosa dire. Io e la mia famiglia ci siamo tenuti sempre lontani, ci siamo sempre fatti i fatti nostri, come si suol dire e vogliamo stare tranquilli. Lui (Fiore D’Avino, nda) è libero di fare quello che vuole. Che vi devo dire».
https://www.wordnews.it/lex-
boss-pentito-e-tornato-a- somma-vesuviana
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2023-09-26 18:29:12
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