“Salvatore Baiardo ha sbandierato sui suoi social che sarà candidato nel collegio Sicilia-Sardegna alle europee con la Democrazia cristiana libertas, partito che fa riferimento a Lorenzo Cesa.
Quando ho visto la sua uscita non ci potevo credere, per questo spero arrivi presto la smentita ufficiale della sua possibile candidatura lesiva della legalità e dei principi ispiratori della stessa Unione europea. Ricordo che Baiardo, è stato vicino ai boss Graviano e la storia lo ricorderà come un uomo dai contorni molto oscuri.
Lancio un appello a Lorenzo Cesa, chiedendo se è conoscenza di questa storia e, se si tratta soltanto di una volontà di Baiardo, che lo diffidi dall’utilizzo sui social del partito di cui lui è segretario”,
lo dice il vicepresidente vicario della commissione regionale antimafia Ismaele La Vardera.
Ma cosa è successo?
Dopo la condanna per aver favorito la latitanza dei fratelli Graviano, Salvatore Baiardo è tornato in auge nel novembre 2022 quando nella trasmissione di Massimo Giletti ha lanciato la profezia sulla cattura di Matteo Messina Denaro, cosa poi veramente successa nei tempi e nei modi da lui preannunciati.
Dopo questa sua profezia è diventato un vero e proprio personaggio pubblico, partecipando a diverse trasmissioni, e, a quanto sembra, essere la causa della chiusura del programma ‘Non è l’arena‘.
Dopo esser diventato una celebrità si è dato pure alla scrittura, infatti ha scritto e pubblicato un libro sulle sue ‘verità segrete e nascoste‘. Come se non bastasse, alcuni mesi fa ha annunciato di fondare un partito politico per ‘dare una scossa all’Italia‘.
“Hanno già aderito diversi esponenti di Forza Italia e altri ne arriveranno da diversi partiti”
aveva annunciato così in una diretta su Tik Tok.
Dopo questo è notizia di qualche giorno fa la sua probabile candidatura alle elezioni europee del 2024 nelle file della DC: ha pubblicato diverse foto sue con lo scudo crociato, quello della corrente facente riferimento a Lorenzo Cesa, con diversi hashtag facente riferimento proprio alle europee e nella circoscrizione delle isole, quindi Sicilia e Sardegna.
Arriva subito la risposta di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc:
“Premesso che non conosco né il signor Baiardo né questa fantomatica Democrazia cristiana, mi stupisce però che un vice presidente di Commissione antimafia dell’Assemblea regionale siciliana non sappia distinguere il simbolo dell’Udc, di cui sono segretario, da altri partiti o movimenti.
Ho dato mandato ai miei legali di tutelare me e l’Udc da appropriazioni indebite del simbolo dello scudocrociato e da calunniose insinuazioni diffuse a mezzo stampa”.
Arriva pure l’attacco al deputato La Vardera di Salvatore Baiardo in una diretta su tik tok:
“Pietro (altra persona in diretta con lui e che attacca anch’esso La Vardera) io gli ho detto se vuole fare un confronto pubblico, no su tik tok, il Baiardo è disponibile. Però un bel faccia a faccia, lui dice le sue cose e io le mie. Ma non lo fa perché ha troppe cose da nascondere. Scapperà da questo.”
arriva la risposta dell’altra persona in diretta
“A lui gli piace la pubblicità (in riferimento al deputato), scrive e fa video. Ora ti mando il numero di La Vardera che a me mi ha bloccato. Possibilmente a te ti risponde perché non ha il coraggio.”
Contattato da PalermoToday, Salvatore Baiardo commenta così:
“Il 2 e il 3 febbraio annunceremo le candidature a Roma. La Vardera non sa neppure dove sta di casa lui e tira in ballo Cesa che non c’entra nulla”
Infatti il partito di riferimento è la DC Libertas di Angelo Sandri.
E così arriva subito la correzione del deputato La Vardera:
“Troppi scudi crociati in giro, mi sono confuso, ma non cambia il fatto che occorre fare chiarezza sulla candidatura di Baiardo. La stessa domanda che avevo posto a Cesa la giro a Sandri: sa che fra le sue fila in Sicilia avrebbe un candidato che ha una storia piena di zone d’ombra e vicino ai boss Graviano?”.
Oltre a tutto questo show arriva un’altra notizia da ‘La Nazione Siciliana‘: il caro e vecchio Totò Cuffaro si candiderà alle europee del 2024 come capolista in tutte circoscrizioni perché
“i suoi ormai reclamano a gran voce la sua candidatura che rafforzerebbe la lista fino a poter ambire – dicono – ad un risultato a doppia cifra.”
D’altro canto, però, arriva la smentita dallo stesso Cuffaro con un post su facebook.
Vedremo quale saranno realmente le scelte della DC che sembra dovrebbero avere il consiglio nazionale a Roma tra il 2 e il 3 febbraio ma, se queste candidature dovessero essere confermate, si può benissimo pensare che non c’è nessun cambio in confronto al passato, come affermato diverse volte dallo stesso Cuffaro, ma i soliti “corsi e ricorsi storici”.
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