Una società ricchissima di antichi valori umani e culturali abbandonata all’emarginazione, al degrado e alla pura sopravvivenza – tre povertà ignorate alla radice ma solamente lenite e perpetuate attraverso interventi a macchia di leopardo da una parte e clientele e voti di scambio dall’altra – non può che smarrire, a cominciare dai soggetti che la rappresentano, le norme divenute quasi incomprensibili del civismo.
Per quanto possa sorprendere proprio in tali contesti maturano le sfide e il coraggio di chi ha il coraggio di non arrendersi dinnanzi ai copioni sedimentati nelle realtà dell’analfabetismo umano delle consorterie di potere.
Dal 16 marzo è in anteprima al BiF&st 2024 il film documento "Stolen moments", una storia di musica e sfide sociali ambientata negli anni Settanta che vede il protagonista alle prese con l'apertura di un jazz club all'interno di capannoni industriali dove vivono intere famiglie immigrate a Torino in cerca di lavoro.
"Stolen Moments" appartiene ad un genere cinematografico di non facile registro codicistico: come il celebre ‘Zelig’ di Woody Allen coniugando fiction e inchiesta provoca una riflessione sulla necessità e sulla concretezza del vero, in tempi in cui le immagini della realtà possono essere manipolate e create artificialmente in ogni modo. L’obiettivo del film è infatti quello di giocare con i generi e con lo spettatore più smaliziato, per far sì che si esca dalla sala o dalla visione chiedendosi ‘ma quello che ho visto è accaduto veramente?’: domanda ormai perfettamente legittima in tempi in cui tutte le immagini possono essere ricreate con l'Intelligenza Artificiale.
Il film narra la vicenda di Sabino, giovane pugliese amante del jazz, che con il cugino Michele e con Pasquale, giocatore d’azzardo – entrambi di Bari vecchia – apre a Torino un club in quello che scopre essere uno dei famigerati capannoni destinati alle famiglie degli emigrati del Sud. Un’iniezione di cultura che trasforma un luogo di degrado in un punto di riferimento non solo per i jazzofili ma per lavoratori ed emigrati che respirano una boccata di ossigeno in una terra ostile. Una scommessa che, in un contesto socio-politico complicato e dopo tante problematiche e sforzi per costruirla, viene inizialmente vinta: ma non tutto, purtroppo, andrà secondo i piani…
Il tutto viene raccontato attraverso la parte documentaristica del film – con materiali di repertorio autentici provenienti dagli archivi dell'AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS) e dall’Archivio del Cinema di Impresa di Ivrea, che fa capo al Centro Sperimentale di Cinematografia – e falsi – le interviste ai protagonisti del film, invecchiati – con il grande narratore Pupi Avati, intervistato da un immaginario programma televisivo di oggi, in cerca della storia della settimana.
La fiction attinente alla storia narrata è invece stata girata interamente in Puglia, interpretata da grandi attori di quella regione e non solo: su tutti spicca Nicola Nocella, giovane promessa del nuovo cinema italiano (ha interpretato ‘Il Figlio più Piccolo’ proprio di Pupi Avati ed è stato candidato al David di Donatello per il film "Easy"), e Paolo Sassanelli, noto per "l'Ispettore Coliandro" e 'il Metodo Fenoglio' sui canali RAI, oltre che per molti film da lui interpretati.
Oltre a loro recitano Michele Sinisi, apparso in 'Palazzina LAF' di Michele Riondino; Antonella Carone, celebre per la saga "Me contro Te"; Barbara Monetti nel ruolo di Immacolata; Luigi Moretti in quello del sassofonista torinese Pino Pozzo… e tanti altri.
Massimo Fedeli
Il percorso che accompagna le musiche del film – composizioni originali di Massimo Fedeli - comprende una parte che si immagina eseguita dal vivo e lo "score" del film, registrato in sala con i musicisti.
Massimo Fedeli è una personalità poliedrica…un talento. Nel suo panorama concertistico compaiono collaborazioni importanti con George Garzone, Massimo Urbani, Maurizio Giammarco.
Dal 1994 ha iniziato una collaborazione stabile con i "Tete de Bois" con cui ha partecipato a numerosi concerti in tutta Italia ed al Festival della Canzone d’Autore di Recanati nelle edizioni 1995 e 1997. Nel 2000 e 2001, sempre per conto di Radio Rai Tre, compone e suona le musiche per lo sceneggiato radiofonico di Federico Fellini Sotto il tovagliolo. Nel 2002 e 2003, sempre per conto di Radio Rai Tre, scrive ed esegue proprie musiche per varie edizioni del “Teatro Giornale”. Nel 2006 compone le musiche per lo spettacolo teatrale Aspettando Godot della compagnia Donati‐Olesen.
La sua attività artistica ha registrato anche importanti collaborazioni in vari spettacoli teatrali tra cui Barbablues con la compagnia Donati‐Olesen e Infernetto di e con Giorgio Tirabassi che lo hanno portato ad esibirsi nei teatri di tutta Italia eseguendo musiche di Paolo Conte, Pivio‐Descalzi ed anche proprie.
Nel 2006 fonda il gruppo "Fidus Band" con il quale si esibisce in varie rassegne tra cui "I sing the body electric" presso la Casa del Jazz nel gennaio 2008. Nel 2008 suona in diretta in più di una edizione di "Uno mattina" (RAI 1). Nell ́ottobre 2008 suona in diretta accompagnando Liza Minnelli in una puntata di “Porta a Porta” (RAI 1) dedicata alla grande artista. Nel 2010/2011 partecipa con Fidus Band alla edizione di Etruria Jazz Festival ed alla programmazione di alcuni fra i più importanti jazz club romani (Cross Road‐Jail Break‐Alexanderplatz). Nel 2011, nell’ambito dell’Estate Romana, suona in Duo con Francesco Lo Cascio alla prima edizione di “Aventino Estate” ed alla rassegna “Notti d’estate a Castel S.Angelo”. Nel 2011/2012 partecipa, insieme a Giorgio Tirabassi in qualità di arrangiatore e solista, ad un progetto di rivisitazione della canzone romana partecipando a varie manifestazioni nell’ambito dell’estate capitolina (Isola Tiberina, Macro etc…) ed esibendosi nella trasmissione The show must go off su LA7 con Serena Dandini, nell’Auditorium parco della Musica di Roma e partecipa ad un varie rassegne estive jazz tipo Gypsy Jazz Fest, Jazz al Popolo etc. Nel 2013 si esibisce con il suo Pianosolo nel Teatro Studio Keyros, nell’Accademia di Romania per la Festa Europea della Musica e nel Jazz it Festival. Sempre nel 2013 fonda con Riccardo Fassi “Key Tastin’ Duo” con il quale si esibisce al Teatro Studio Keyros nella rassegna “Nuove Sonorità Jazz”. Nel 2018 compone la colonna sonora, poi divenuta un disco, per il docu‐film Cocktail Bar: Storie Jazz di Roma, di Note, di Amori e per la serie Stanley and Us su Stanley Kubrick, assieme a Javier Girotto e Massimo Moriconi.
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2024-03-17 12:50:48
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