Clamorosa vittoria della Dea in trasferta contro il Liverpool. Gasperini riesce a mettere in difficoltà la squadra inglese con un atteggiamento perfetto: solida, cinica e sfruttando al meglio le ripartenze, risultate letali. L'Atalanta è la sesta squadra italiana a realizzare questa impresa dopo Genoa, Roma, Fiorentina, Udinese e Inter, ma l’unica a riuscirci per due volte e in due competizione differenti (Champions tre anni fa, ora in Europa League).
Il mattatore della serata è stato Gianluca Scamacca, unico giocatore italiano a realizzare una doppietta in questo tempio calcistico. Periodo di forma incredibile per la punta classe 99, che ha vinto nettamente il duello con l’attaccante avversario Nunez, parecchio sprecone in area di rigore. Il turnover scelto da Klopp inizialmente non porta i frutti sperati, ma nonostante i cambi ad inizio ripresa con Salah e Diaz su tutti, la musica non cambia e il Liverpool va ancora più in confusione, creando i presupposti migliori per far chiudere i conti alla squadra bergamasca.
Gasperini è riuscito a vincerla con forza e senza alcun tipo di timore davanti ad una squadra così forte e piena di esperienza in Europa.
Con questo successo si è toccato il punto più alto della storia recente dell’Atalanta:
- squadra matura,
- consapevole dei propri mezzi
- sempre capace di ricostruirsi, nonostante i migliori pezzi ceduti ogni estate da sette anni a questa parte.
La catena società-allenatore-giocatori è sempre sul pezzo e questi trionfi ne sono la prova. Un dato statistico che rende ancora più storica questa vittoria è che il Liverpool non perdeva in casa da 33 partite e per la seconda volta nella sua storia europea perde con tre gol di scarto sempre ad Anfield.
Giovedì prossimo a Bergamo si giocherà il ritorno e l’Atalanta ha tutti i favori del pronostico adesso.
Sulla vittoria della Roma contro il Milan viene da porsi una domanda:
Cosa s’intende per bel gioco?
Una domanda alla quale si può rispondere in modo soggettivo perché in qualsiasi contesto la si cerca, la bellezza nasce come concetto puramente astratto. Possiamo riassumere il tutto unendo la concretezza e la funzionalità che viene messa in campo dai protagonisti in campo, nel praticare un’idea di calcio.
L’unione di questi due fattori è il frutto di ciò che ha saputo esprimere la Roma: El Shaarawy dirottato nella fascia opposta a raddoppiare Celik nella fase di non possesso e di conseguenza arginare l’asse Theo-Leāo, con il portoghese mai entrato in partita. Il trio Paredes, Cristante e Pellegrini, non ha mai messo in funzione Loftus Cheeck e questo ha fatto si che il Milan provasse la soluzione individuale puntando sempre su Pulisic, senza riuscire ad avere superiorità numerica nelle corsie laterali.
La Roma è riuscita a pressare alta in modo efficace ed è riuscita a ripartire bene, sbagliando per poca lucidità in fase conclusiva. Il Milan poteva pure pareggiare per ciò che ha costruito, soprattutto con l’ingresso di Chukweze che ha dato nuova linfa alla squadra. Pioli non è riuscito a far rendere al meglio i propri giocatori, restando incartato nelle mosse tattiche attuate da De Rossi. La forza discontinua dei singoli del Milan si è schiantata con la forza costante del collettivo della Roma.
La prossima settimana ci sarà il secondo e ultimo round, ne vedremo delle belle.
editor fotografico di copertina realizzato da Gabriele Galvagno
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2024-04-13 11:02:16
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