Dopo la grande mostra sull’opera di Ulay, ex compagno di Marina Abramović, nel 2020, il museo apre con orgoglio le porte alla grandissima artista, conosciuta in tutto il mondo per le sue opere intensamente sfidanti. La mostra, curata nei Paesi Bassi da Karen Archey e Nina Folkersma, in stretta collaborazione con l’artista e con la Royal Academy, presenta registrazioni di eventi leggendari, fotografie, sculture e la riproduzione dal vivo di quattro iconiche performance.
Marina Abramović ha un legame particolare con la capitale olandese, vediamo perché. Marina nacque a Belgrado nel 1946 e conobbe il suo compagno di vita e d’Arte, Ulay, pseudonimo di Frank Uwe Laysiepen, nato a Solingen nel 1943, proprio ad Amsterdam.
La coppia si fece chiamare “The Other”, un sodalizio d’eccezione che diede iniziò alla loro performance art, particolare ed efficace, fino a togliere il respiro. Infatti, in “Death Itself” i due univano le labbra e respiravano l’aria dell’altro fino a terminare l’ossigeno per poi cadere a terra privi di sensi. L’obiettivo del messaggio artistico era di esplorare la capacità dell’individuo di impregnare e distruggere la vita altrui. Per dodici anni restarono insieme, sia nella vita sia nel campo artistico, fino al 1988, quando annunciarono al mondo la loro separazione tramite una celebre performance avvenuta sulla Grande muraglia cinese.
Il primo confronto con l’Arte firmata Abramović, quando si entra allo Stedelijk Museum di Amsterdam, è la porta all’ingresso, illuminata da sfere luminose, che si può attraversare per letteralmente percepire il calore dell’installazione. In esposizione troviamo poi gli oggetti usati nel 1974, nella galleria Morra a Napoli, quando la celebre artista mise a rischio la propria incolumità trasformando la sua performance in un vero e proprio esperimento sociologico.
Per sei ore consecutive, l’artista aveva predisposto 72 oggetti diversi: fiori, piume, acqua, pane, un profumo, una rosa, e del miele, ma anche strumenti capaci di procurare dolore, pericolosi e letali; tra cui un coltello da cucina, un coltello tascabile, una sega, uno scalpello, delle catene, un’ascia e perfino una pistola con proiettili. Con la sua Arte, Marina Abramović ha aiutato a sviluppare uno degli esempi di arte contemporanea capace di raccontare al meglio non solo chi siamo, ma chi ci vergogniamo di essere.
Proseguendo il percorso nel museo di Amsterdam si incontrano numerose installazioni video che documentano il cammino dell’artista durante la sua carriera, soprattutto le performance fatte con Ulay, la fine della loro relazione alla Grande Muraglia cinese, per non dimenticare “The artist is present” al Moma Museum di New York nel 2010. Nel primo piano del museo di New York erano posizionate due sedie e un tavolino e si sono avvicendati circa 1700 volti davanti ai suoi occhi.
Il rituale prendeva il via con l’accomodarsi sulla sedia dello spettatore, e Marina alzava gli occhi sul nuovo arrivato per potergli dedicare completamente la sua attenzione, senza comunicazione verbale. La Mostra di Amsterdam proietta i volti delle persone che hanno partecipate all’evento, mostrando le loro emozioni tramite riprese fatte di quel momento.
Immancabile “The House with the Ocean View”, realizzata nel 2002 alla Seam Kelly Gallery di New York, un esperimento il cui obiettivo era purificarsi. In esposizione ad Amsterdam l’installazione originale su cui visse l’artista per 12 giorni, senza poter scendere, di fronte al pubblico, 24h.
Presenti, inoltre, diversi performer che confermano con la loro body art, l’Arte trasmesso da Marina Abramović.
La mostra Marina Abramović allo Stedelijk Museum di Amsterdam è una retrospettiva completa del suo lavoro, che spazia dai suoi primi lavori degli anni '70 fino alle opere pionieristiche realizzate in collaborazione con il suo partner Ulay e al suo lavoro da solista che continua a creare ancora oggi, suscitando curiosità e interesse. L'Arte di Marina è fonte di profonda riflessione; provoca qualcosa, rende partecipe, come se lo sguardo dello spettatore diventasse parte di qualcosa di più grande e anch'esso mettesse in scena la performance insieme alla grandissima Artista.
Marina Abramović è visitabile allo Stedelijk Museum di Amsterdam fino al 14 luglio 2024.
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2024-05-02 16:51:31
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