La piazza che si è riunita a Roma rappresenta un segnale importante.
Finalmente si trova la strada per una unità alternativa su cui costruire un'antitesi al pensiero unico dominante.
I due progetti della attuale destra, l'autonomia differenziata ed il premariato, riforme che cambierebbero profondamente la Costituzione e romperebbero la dimensione unitaria della nostra relativamente giovane nazione, hanno spinto verso questo miracolo.
Tuttavia, oltre ad opporsi alla deriva attuale del premierato e dell'autonomia differenziata, occorre costruire una piattaforma unitaria nuova.
Sicuramente deve essere ritirata dall'Emilia-Romagna l'adesione al progetto di autonomia differenziata, oltre a costruire piattaforme unitarie su gli altri temi sociali.
Un mea culpa va fatto per quelle forze che hanno favorito la precarizzazione del lavoro, l'aziendalizzazione e differenziazione territoriale del diritto allo studio, la mancata difesa dei beni comuni come sanità ed acqua pubblica.
In particolare bisogna fare scelte strutturali a livello della sanità escludendo la possibilità ai privati di attingere soldi dal fondo sanitario nazionale. Infatti, se questi soldi vanno ai privati convenzionati, vengono sottratti ad ospedali e tutti gli altri servizi pubblici che non possono più funzionare. I privati hanno come primo scopo il profitto e, come diceva Gino Strada, 30 miliardi dell'attuale fondo finiscono in profitto e non in assistenza.
Ci vogliono atti e posizioni concrete per far comprendere che un'altra strada è possibile.
Che questa piazza non sia un fuoco di paglia ma l'inizio di una costruzione di alternativa vera.
Battersi contro progetti che vogliono distruggere la Costituzione è cosa sacrosanta. Tuttavia è importante essere propositivi per altro, per un progetto di futuro diverso.
L.P.
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2024-06-20 19:14:30
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