Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, torna libero in Australia dopo un calvario durato 14 anni tra cui 5 passati in un carcere di massima sicurezza.
Nel 2010 pubblicò documenti statunitensi secretati ricevuti dall’ex militare Chelsea Manning relativi ai crimini di guerra americani. Infatti, secondo la giustizia americana, Assange ha spinto la ex militare Manning a ottenere migliaia di pagine di spacci diplomatici statunitensi non filtrati che potenzialmente mettevano in pericolo fonti riservate, rapporti di attività significative legate alla guerra in Iraq e informazioni relative ai detenuti di Guantanamo.
Il presidente americano Joe Biden negli ultimi anni aveva fatto capire che ci potesse essere la possibilità di un accordo fortemente contrastato e rifiutato dai funzionari dell’Fbi e del Dipartimento di giustizia a meno che questo non includesse una dichiarazione di colpevolezza.
Dopo aver passato 5 anni in un carcere di massima sicurezza di Londra, era in attesa che la giustizia britannica decidesse se liberarlo o consegnarlo nelle mani degli Stati Uniti dove rischiava una pena fino a 175 anni di carcere. Non era nota una trattativa con Assange se non tra gli Usa e gli avvocati di Assange proprio perché la giustizia britannica rimandava sempre una decisione definitiva. Infatti dopo lunghi mesi di trattative sotterranee con Washington il giornalista ha trovato un accordo dichiarandosi colpevole dei reati che gli sono stati contestati in cambio della propria libertà. Secondo quanto riportato dalla Cnn
i pm del dipartimento di giustizia americano, dopo aver ottenuto la dichiarazione di colpevolezza, chiederanno una condanna a 62 mesi che equivalgono agli oltre 5 anni già scontati da Assange e consentendogli di tornare a casa.
Il giornalista ha così lasciato il carcere di Belmarsh dove si è imbarcato in un aereo dirigendosi verso le Isole Marianne Settentrionali dove deve affrontare un giudice come parte del patteggiamento che dovrebbe ridargli la libertà e la possibilità di tornare in Australia. Potrebbe già comparire in tribunale mercoledì mattine (ora locale).
Sul profilo X di WikiLeaks si legge:
“Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite. Ciò ha creato lo spazio per un lungo periodo di negoziati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha portato a un accordo che non è stato formalmente finalizzato. Assange dopo più di 5 anni in una cella 2×3, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli che hanno conosciuto il padre solo dietro alle sbarre.”
immagine di copertina di Frank Augstein
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