«Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia» rispose ad una bambina, Virginia, nell’editoriale più famoso della storia del giornalismo mondiale Francis Pharcellus Church. La piccola Virginia viveva in un mondo immerso nello scetticismo che non vedeva «Le cose più vere del mondo» e che «Solo la fede, la poesia, l’amore possono spostare quella tenda e mostrare la bellezza e la meraviglia che nasconde». Church, veterano del giornalismo (anche di guerra), ricordò alla piccola Virginia e a tutti i lettori del New York Sun che esiste qualcosa oltre l’aridità quotidiana, che il mondo si regge sulla luce delle emozioni, della nobiltà d’animo, dei sogni, della generosità. Virginia chiese se esiste Babbo Natale e Church raccontò quell’invisibile agli occhi, come disse Il Piccolo Principe, che si può vedere solo col cuore.
Mancano ormai poche settimane al Natale e tra gli appuntamenti fissi c’è la visione televisiva del film “Miracolo nella 34a strada”. Di fronte il bieco calcolo economico, le trame e le macchinazioni di chi si lasciava dominare solo dal profitto uccidendo sogni ed emozioni (e vivaddio, anche nei Palazzi, nelle amministrazioni pubbliche ci sono ancora persone che si emozionano, che vibrano, umane, generose, che si donano e non appartengono alle guerre tra cordate di potere e ai circoli ristretti) nel film monta una mobilitazione straordinaria: centinaia, migliaia, di persone che si oppongono e lasciano gli occhi brillare, il cuore illuminare, i sogni splendere e si uniscono nell’emozione più pura e la generosità più autentica.
In un tempo intossicato in cui, per dirla con Alexander Langer, «Troppa è la corruzione, la falsità, il trionfo dell’apparenza e della volgarità. Troppo accreditati i finti rinnovamenti, moralismi abusivi, demagogia e semplicismo. Troppo evidente la carica di eversione e deviazione che caratterizza mansioni che dovevano essere di estrema responsabilità. Troppo tracotanti si riaffacciano durezza sociale, logica del più forte, competizione selvaggia», si possono ancora coltivare generosità, donazione, solidarietà, umanità, emozione, continuare a vivere il mondo dietro il velo più forte in cui esistono bellezza e meraviglia? C’è chi ogni giorno, interessato solo al portafoglio e al potere, alla scorrettezza e al calcolo, all’arrivismo e alla scorrettezza, tenta di cancellare – come chi macchinava nel film “Miracolo nella 34a strada” – tutto. Poi irrompono nella vita quotidiana brandelli di poesia, apparentemente minore, ma che spazzavano via ogni tossina e coltivano gli appezzamenti dell’umanità, di una politica che torna al suo nobile significato originale, e montano mobilitazioni solidali straordinarie. Tra meno di un mese sarà Natale, la notte magica dello scambio dei doni, della felicità, dei buoni sentimenti. Ma non per tutti, perché c’è chi quella notte avrà lacrime che non sperano più di essere asciugate, difficoltà economiche che schiacciano tutto. Quella notte e nel resto dell’anno, rendono impervi anche i diritti più importanti. Come quello al gioco e all’istruzione per i più piccoli. Ma resiste in questo mondo, triste e ingiusto, un «embrione, fragile, esposto, di uno spazio pubblico non avvelenato o devastato nella città planetaria» coltivato da «Decine, forse centinaia di migliaia di donne e di uomini sono al lavoro, negli interstizi del disordine globale, per riannodare i nodi, ricucire le lacerazioni» per dirla con Marco Revelli nel libro «La politica perduta». Accade ad ogni latitudine, nelle periferie globali più lontane e nelle strade, nelle piazze, nelle amministrazioni, delle nostre città.
«Quaderni, matite, pennarelli, zainetti e tanto altro materiale scolastico sono stati consegnati» nei giorni scorsi «ai Servizi Sociali del Comune di Vasto per essere donati ai bambini delle famiglie più in difficoltà» ha raccontato Anna Bosco, assessora alle politiche sociali. «Grazie alla generosità di tante persone, i contenitori presenti nelle scuole, nelle cartolibrerie e nelle attività commerciali si stanno riempiendo di materiali coloratissimi che rappresentano non solo un aiuto concreto, ma anche un grande gesto di solidarietà – riporta la nota dell’assessora Bosco – Un ringraziamento speciale va al Lions Club Vasto Host, al Presidente Michele Del Borrello ai soci Piero Uva, Francesco d’Adamio, Antonio Cocozzella, Michele Lalla, a tutti i soci ed alla Dirigente Scolastica Concetta Delle Donne, che ha coinvolto le scuole in questa importante iniziativa educativa».
«L’iniziativa “Zaino Sospeso” continuerà tutto l’anno, perché l’istruzione è un diritto che va sostenuto ogni giorno. È con azioni come questa che dimostriamo quanto sia importante fare rete e lavorare insieme per il benessere della nostra comunità – la riflessione/testimonianza dell’amministratrice vastese – grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito e che continueranno a farlo. Insieme possiamo fare la differenza».