«Fare antimafia oggi: luci ed ombre» è il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso 4 dicembre a Mantova. «Durante il convegno si analizzeranno i vari aspetti dell’antimafia, vi sarà una rilettura di eventi del passato racconti in modo contraddittorio, verranno fatte considerazioni personali riguardanti il ruolo della comunicazione e i conflitti di interessi tra esponenti dell’antimafia» si legge nella presentazione dell’incontro nei giorni precedenti. Il convegno ha visto confrontarsi Nicola Morra, ex presidente della commissione parlamentare antimafia, Carlo Bottani, presidente della provincia di Mantova, e Luigi Gaetti, ex senatore e sottosegretario del Ministero dell’Interno.
Un intervento articolato e che si sofferma su vari temi e vicende da parte di Gaetti durante l’incontro mantovano, nel video che riportiamo è possibile riascoltarlo tutto, in cui cita anche dichiarazioni di Salvatore Borsellino e Mario Giarrusso al nostro giornale e varie volte vicende con il Movimento 5 Stelle e la Commissione Parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi, Libera, Salvatore Borsellino, l’avv. Repici e il Movimento delle Agende Rosse.
Catello Maresca il 7 febbraio dell’anno scorso dichiarò «L’Antimafia? Un sistema se possibile ancora più pericoloso della stessa mafia». Da qui parte Gaetti nell’ampia parte del suo discorso dedicata a Montante. Ci sono tantissime persone che ci credono e volontari che lo fanno in maniera disinteressata, anche oggi ci sono altre persone che approfittano della copertura dell’antimafia e operano truffatori e approfittatori è, in sintesi, quanto afferma Gaetti. La relazione finale della commissione parlamentare presieduta da Rosy Bindi, riporta Gaetti, capì che ci sono tante criticità in 19 persone che fanno riferimento all’antimafia. Un’antimafia intossicata, inquinata da ambizioni personali, di potere, millanterie, che arriva anche a prudenza se non complicità con ambienti mafiosi. Gaetti ricorda di aver presentato interrogazioni su Montante e cita i libri di Attilio Bolzoni e Tringali, Sbirromafia 2 in cui è stata pubblicata l’agenda segreta di Montante.
Gaetti cita la lettera di Salvatore Borsellino contro la sua conferma a sottosegretario nel Conte2 e in cui aggiunse «So che Piera Aiello si era proposta», ci fu anche una raccolta firme su change.org per chiedere che non venisse audito. Aiello durante audizione di Gaetti in commissione parlamentare antimafia smentì di essersi proposta aggiunge Gaetti.
Una larga parte della relazione di Gaetti è stata dedicata al caso di Attilio Manca partendo da una perizia autoptica che definisce lacunosa. «La prova delle percosse sarebbe il gonfiore testicolare» ha dichiarato a WordNews Salvatore Borsellino il 24 agosto 2020 intervistato dal direttore Paolo De Chiara, dichiarazioni simili sono giunte negli anni da Repici, avvocato della famiglia Manca, nel 2015, chiedendo la riapertura del caso, e da altri, ha sottolineato Gaetti.
Gaetti riporta di aver raccontato in occasione di una interrogazione su Carmelo Bisognano: «Leggendo gli atti processuali si nota come gli elementi tanatologici sono stati discussi dai periti, anche di parte, in sede processuale e il confronto tra le foto al momento del ritrovamento e quelle al momento dell’autopsia sia eloquente. È stata necessaria la mia presa di posizione, tra l’altro mai contestata sul piano scientifico, ad aver portato a proteste calunniose degli avvocati ma non solo. Basta conoscere un po’ di tanatologia per sapere che il gonfiore testicolare, o meglio scrotale, è invece la manifestazione di un efisema putrefattivo e un normale fenomeno mortuario osservabile in qualsiasi cadavere di sesso maschile datato. Mi dichiaro disponibile ad un incontro scientifico con i colleghi medici per discutere i dati tanatologici del caso Manca desumibili dalle fotografie. Anzi lo auspico così da mettere fine a tante dichiarazioni che non hanno nulla di scientifico. Ma il paradosso dei paradossi è il 24 novembre 2021, in commissione antimafia viene audito il consulente tecnico della famiglia fatto spacciare per consulente d’ufficio. L’on. Aiello chiede “i genitali di Attilio Manca erano gonfi” e il consulente della famiglia dice “nella perizia, chiesta dalla famiglia, io non li ho citati i rigonfiamenti perché esiste l’eventualità che la stasi venosa tipica delle fasi finali dell’overdose possa seguire un edema. Pertanto c’è la possibilità che quel rigonfiamento sia dovuto ad un fenomeno di enodinamica e non tanto ad un fatto traumatico. Il motivo che mi ha portato a non far rientrare questo dettaglio all’interno della mia relazione è che non era descritto nessun tipo di interessamento traumatico della cute dello scroto che cmq doveva essere presente se si fosse trattato di calcio nei testicoli. Quindi il consulente della famiglia smentisce tutti ma nessuno ha il coraggio di ripetere queste cose. La commissione riporta quasi tutta l’audizione ma omette questo tipo di ragionamento» dichiara Gaetti.
«Su un qualunque motore di ricerca online scrivendo caso manca autopsia immagini compare la foto dello scroto ingrossato, sul tavolo dell’autopsia ventiquattro ore dopo, ma non vedrete un’alta fotografia con lo scroto in dimensioni normali, fatta al momento del ritrovamento» prosegue l’ex sottosegretario.
«Non poteva esserci nessun traumatismo, questo è un efisema putrefattivo. Mi meraviglio che il consulente vada a percorrere un pensiero che non ha presupposto, evidentemente la prima fotografia non l’ha mai vista. Ed è incredibile che gli “antimafiosi” non hanno avuto il coraggio di pubblicare questa foto che avrebbe evidenziato le due diversità. Quindi nessun traumatismo» dichiara Gaetti.
«Si dice in maniera spudorata che sulle siringhe non si trovano delle impronte. In realtà sono state trovate non su tutte le siringhe ma su una parte. Quale è la furbizia? Ce la racconta la Cassazione: un’impronta deve avere 16 o 17 punti dattiloscopici, in questo caso il grado di attendibilità è veramente molto alto e quindi non c’è bisogno di nessun altro tipo di conferma. Su una siringa sono stati trovati sei punti e quindi sono pochi per poter dire se sono o non sono di quella persona. Questo è il risultato mentre tutti raccontano che non ci sono impronte. Sul caso Manca la Bindi fa una relazione, come 5 stelle facemmo una relazione di minoranza. Relazione che disconosce pubblicamente Gaetti in quanto non ha avuto il tempo materiale di leggerla e studiarla (nel video riporta nel dettaglio date e ore a spiegazione di ciò). Relazione di maggioranza: l’esame dattiloscopico sulle siringhe, ordinato dal gip, non consentiva di rilevare su nessuna di esse impronta digitale mentre evidenzia una impronta non utilizzabile per le dimensioni ai fini della comparazione. La Sarti, invece, scrive che sulla superficie delle siringhe non fu rilevata alcuna impronta digitale, come si può dare una spiegazione ragionevole a tale dettaglio? Si può pensare che Attilio Manca avesse adoperato dei guanti per non lasciare impronte digitali? Per questo motivo quei guanti che fine avrebbero fatto visto che in quell’appartamento non vennero trovati? Borrometi su Antimafia2000 scrive nel 2021: sulle siringhe letali non sono stati trovati le sue impronte? A darci l’incredibile risposta sono sia gli atti dell’inchiesta che la relazione della commissione antimafia che riporta che non fu trovata nessuna impronta digitale. Questo è stato scritto nella relazione di minoranza, sottolinea Gaetti, che non è mai stata approvata dalla commissione. Il medico del pronto soccorso rilascia una dichiarazione che l’ispettore capo riporta e cioè che il decesso è presumibile sia avvenuto dodici ore prima ma non è possibile stabilire la causa della morte» continua Gaetti. L’ex parlamentare della commissione parlamentare antimafia ed ex sottosegretario cita poi un articolo di Borrometi e la dichiarazione di Mario Michele Giarrusso a WordNews in cui disse che era stata approvata da tutti la relazione che sosteneva il suicidio di Attilio Manca (commissione presieduta da Rosy Bindi) e poi la minoranza ha redatto una sua relazione. Parole di Giarrusso che Gaetti sostiene fossero rivolte a lui ecita date che smentiscono l’approvazione all’unanimità. ma date e orari da lui riportate (anche con slide in cui riporta email).
Gaetti riporta di aver chiesto di essere audito dalla commissione antimafia e dal comitato che si occupava nel caso Manca al suo interno ma che la richiesta fu bocciata. Così come ha ripetutamente chiesto ad associazioni antimafia (cita le Agende Rosse) di essere pronto ad ogni confronto ma che finora è sempre caduta la proposta nel vuoto. Gaetti poi cita come la relazione all’epoca della commissione Bindi riporta i risultati del test su capello, la sua conclusione e alcuni aspetti che plasmano le conclusioni sulla tesi del suicidio. Citando in parallelo parole dell’on. Ascari e le allora dichiarazioni di Bindi.
L’articolato intervento di Gaetti ricorda, poi, la compianta Franca Decandia, quel che ha subito in vita, e altri fatti ed incontri.