Onorevole Angela Napoli, madrina del Premio Nazionale dedicato a Lea Garofalo. Quest’anno abbiamo finito la terza edizione. La prima edizione è stata realizzata a Petilia Policastro, la seconda a Casoli e con la terza si è tornati in Calabria, a Cittanova. Che emozioni le ha dato la realizzazione di questa edizione possiamo dire a casa sua?
La terza edizione del Premio Nazionale “Lea Garofalo” quest’anno ha creato in me profonde emozioni vuoi per la perfetta organizzazione, vuoi per la partecipazione di numerose personalità, vuoi soprattutto per l’entusiasmo che ho visto in tutti coloro, giovani o meno, che sono stati presenti. Cittanova, Paese in cui si è svolto il Premio, è una Comunità alla quale sono molto legata avendo insegnato nel locale Liceo Scientifico, che ci ha ospitati, per il maggior numero di anni della mia attività professionale.
Perfetta organizzazione grazie al vulcanico Paolo De Chiara, Presidente dell’Associazione Dioghenes, promotrice del Premio, alla brava Veronica Conti e alla sua intera famiglia, ma grazie a tutte le persone dello staff le quali, con encomiabile energia, hanno non solo lavorato prima del Premio ma durante le tre giornate, dimostrando di essere davvero meravigliosi. Poi che dire di tutte le personalità premiate Marisa Manzini, Armando D’Alterio, Antonino Di Matteo, Sonia Alfano, Generale Andrea Rispoli, Giovanni Impastato, Simona Dalla Chiesa, Stefano Mormile, Vincenzo Chindamo, Giuseppe Tarantino, Patrizia Rodi Morabito, Maurizio Caprino, Nicoletta Polifroni, Don Fortunato Di Noto, Filippo Giovinazzo, Nino Melito Petrosino e presente Sonia Alfano premiata l’anno scorso, che con la loro gioia evidenziata nel ricevere il Premio e con i loro interventi e le loro storie di vita hanno lasciato in tutti, e molto anche in me, non solo forti commozioni ma anche un arricchimento profondo che certamente ci aiuta a continuare a lavorare per combattere la ‘ndrangheta e la illegalità diffusa.
E come non rimanere arricchita dagli intrattenimenti e dagli interventi dei giovani studenti guidati dalla brava Dirigente scolastica Clelia Bruzzì e dai loro Docenti. E l’emozione da brividi nel sentire gli interventi del Testimone di Giustizia Ciliberto, figura a me molto cara.E ancora mi si lasci dire che i racconti sulla figura di lea Garofalo fatti dalla sorella Marisa lasciano sempre un ricordo indelebile di quella meravigliosa e coraggiosa donna che ha sfidato la morte per cercare di sottrarre la propria figlia Denise dalle grinfie criminali della ‘ndrangheta.
Grazie davvero a tutti, alla fine di questa Terza Edizione, nella quale Paolo ha voluto ancora affidarmi il ruolo di Madrina, mi sono sentita soddisfatta e anche carica di maggiori responsabilità per continuare le mie annose battaglie contro il crimine organizzato.
Come abbiamo già ricordato nell’intervista pre-premio, lei ha fatto parte della Commissione Antimafia e mi ha spiegato alcune delle problematiche che sta vivendo questa Commissione. Non possiamo, però, non notare come ancora si continua imperterriti ad occuparsi di poco o nulla su ciò che realmente serve al mondo dell’antimafia, ad esempio Testimoni di Giustizia, ma si ostina ad occupare solamente della strage di via d’Amelio e solo per un unico filone. Inoltre si sollevano conflitti d’interesse quando la stessa Presidente potrebbe averne alcuni e continuerebbe a crearsene, vedasi uno degli eventi che si faranno ad Atreju insieme all’avvocato Fabio Trizzino. Come ne usciamo da questa matassa e cosa servirebbe nel concreto a questa commissione?
Sull’attuale Commissione Parlamentare Antimafia permangono tutti i miei giudizi non positivi elencati nei giorni antecedenti il Premio. Non ne vedo la sua presenta nella battaglia contro le mafie ed in particolare contro la ‘ndrangheta. Non voglio entrare nel merito, che reputo prettamente politico, sulla scelta della Presidente, ma non voglio sottrarmi dal valutare che l’attività dell’attuale Commissione Parlamentare è molto distante da quella che svolgevano le Commissioni dei miei tempi. Nessun riferimento e proposta sui Testimoni di Giustizia, nessuna proposta di interventi contro le norme che il Parlamento sta varando sui temi della Giustizia, alcune delle quali, a mio giudizio, vanno ad impattare al contrasto alle mafie. Nessuna proposta della Commissione che sia stata avanzata al Parlamento.
La stantia situazione però sento di addebitarla non solo alla Presidente ma a tutti i componenti della Commissione.
In questo Premio si è visto, ancora di più, il coinvolgimento degli studenti con i Testimoni che sono stati premiati tanto da far meravigliare dell’ottima riuscita, pure in questo, tutti gli “esterni” al Premio. Quanto è importante proprio questo coinvolgimento degli studenti e che mondo gli stiamo lasciando?
Le finalità del Premio sono proprio quelle relative al coinvolgimento degli studenti, non solo a livello di partecipazione attiva, per come è avvenuto in questa edizione, ma anche di conoscenza per far loro distinguere il bello dal brutto, il buono dal cattivo e il vivere all’insegna del rispetto della legalità. Il mondo che ci circonda e nel quale vivono i nostri giovani non è sicuramente utile a farli diventare futuri cittadini dotati di grande senso civico.
Ci siamo ormai abituati a delegare alle famiglie e alla Scuola senza capire che le responsabilità sono di tutti, per cui ognuno di noi avrebbe il dovere ogni tanto di farsi un esame di coscienza e chiedersi se sta svolgendo la propria vita quotidiana all’insegna della responsabilità e dei diritti e dei doveri.
Penso inoltre che occorrerebbe far conoscere e studiare ai giovani la Costituzione italiana, Carta fondamentale nella quale vengono congiunti Diritti e Doveri.
Già da adesso si inizia a lavorare per la IV Edizione. Da Madrina, cosa si aspetta?
Spero in una quarta edizione che riesca ad essere ancora maggiormente partecipata dai giovani ed un maggiore aiuto da parte delle Istituzioni preposte.
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