“L’Italia non ha avuto una grande Destra perché non ha avuto una cultura capace di esprimerla. Essa ha potuto esprimere solo quella rozza, ridicola, feroce destra che è il fascismo”.
Pier Paolo Pasolini
Non è la prima volta. Le minacce sono sempre arrivate. E arriveranno, perchè loro sono fatti così. Sono fatti male. Con i fascisti non si può ragionare, questo concetto veniva espresso dal partigiano Sandro Pertini, poi diventato Presidente della Repubblica.
Il migliore di tutti, il più umano. Quello che amava stare tra la sua gente. Il più onesto, il più simpatico, il più genuino. E lui lo ha conosciuto il fascismo. Ha combattuto i delinquenti fascisti del maledetto ventennio. Ha vissuto la Resistenza, le privazioni, la prigione, il confino e la fine di tutto, con piazzale Loreto.
Siamo arrivati al 2025, ottant’anni dopo, e siamo ancora costretti a fare i conti con i fasci, con i saluti romani (un reato), con i ministri che giurano sulla Costituzione Antifascista ma non pronunciano la parola “antifascismo”, con i governanti che non hanno alcuna vergogna di dichiararsi fascisti, con i rappresentanti delle Istituzioni che hanno il busto di quel farabutto (Benito Mussolini) sui loro comodini.
Per la verità, anche noi abbiamo il busto del capoccione. Ma lo teniamo nel bagno e ogni sera lo usiamo come sputacchiera.
In questo Paese senza memoria, come diceva il Sommo poeta (Pier Paolo Pasolini) massacrato presso l’Idroscalo di Ostia, chi la pensa diversamente viene colpito. Stiamo parlando di vigliacchi. Hanno sempre utilizzato queste modalità. La colpa è nostra: non abbiamo mai voluto fare i conti con la storia. Loro sono stati condannati (simbolicamente) per i loro crimini. Sono usciti dalle fogne. E vengono votati dai famosi “italiani brava gente”.
Dopo l’ennesimo atto vile riportiamo le parole del protagonista, lo storico Eric Gobetti:
«È successo e succede purtroppo ancora spesso che in occasione dei miei incontri, presentazioni sul tema delle foibe, dell’esodo in particolare, ci sono reazioni scomposte da parte delle forze politiche di destra che cercano in un modo o in un altro di impedirmi di esprimere il mio pensiero. Posso anche essere giudicato un pessimo storico o addirittura non essere in buona fede, non credo, ma qualcuno può anche crederlo, resta comunque un approccio antidemocratico al dibattito pubblico».
É lei il problema?
«In democrazia i fascisti possono esprimere il loro parere e mi piacerebbe che i fascisti lasciassero il loro parere anche a chi fascista non è. Ma siccome sono fascisti non lo fanno. Il problema non sono tanto io. Subisco minacce, aggressioni, tentativi di censura – che talvolta vanno anche a buon fine – e rendono impossibile fare il mio lavoro. Ma questo è un problema relativo. Il problema più grave è che questo mostra quali siano gli intenti antidemocratici di questi che governano attualmente il Paese. Penso di stare dalla parte giusta. Faccio il mio dovere, non solo di studioso ma anche di cittadino, e continuo a farlo».
Noi siamo Antifascisti e contro ogni forma di violenza e di arroganza.
p.s.: UN CONSIGLIO: cambiate il carattere utilizzato sui vostri “manifesti”: fa schifo. Ma anche questo aspetto ha una logica.
Ora un po’ di storia, che male non fa, raccontata dai protagonisti:
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