Cade quest’anno il 150° anniversario della nascita di Giovanni Gentile, ministro dell’istruzione nel ventennio fascista. Una ricorrenza che verrà celebrata nel suo paese natale, Castelvetrano, con una serie di «iniziative culturali e educative volte a valorizzare la figura e l’opera di Giovanni Gentile, coinvolgendo la comunità locale di Castelvetrano e promuovendo la conoscenza del suo pensiero a livello nazionale e internazionale».
La sezione Anpi di Castelvetrano-Campobello di Mazara questa commemorazione potrà diventare «la consacrazione e lo sdoganamento del pensiero filosofico che fu il supporto teorico della dittatura mussoliniana».
«La sezione dell’ANPI di Castelvetrano-Campobello di Mazara ritiene che l’intenzione dell’Amministrazione di Castelvetrano, sia profondamente sbagliata se non vi sia una chiara critica politica rispetto alle sue posizioni e quindi emerga la chiara condanna dell’adesione di Gentile al Fascismo e alla Repubblica di Salò – si legge in una nota dell’associazione partigiani – u anche il sostenitore ed il teorico del Fascismo. Fu ministro della pubblica istruzione, nel governo di Mussolini. Non ebbe mai parole di critica neanche quando furono emanate le leggi razziali né in occasione della guerra civile determinata dalla repubblica nazifascista di Salò».
«La memoria non può essere Gentile» attacca l’Associazione Antimafie Rita Atria che esprime sconcerto per la decisione dell’amministrazione comunale e una ferma opposizione a quel che definisce «l’ennesimo atto di un revisionismo storico di portata nazionale che vuol riabilitare personaggi del regime fascista insinuando, nella politica e nella società attuali, i suoi disvalori».
Questa la nota integrale dell’Associazione Antimafie Rita Atria:
La memoria non può essere “Gentile”
Abbiamo appreso con sconcerto della decisione dell’amministrazione comunale di Castelvetrano di “celebrare” la memoria di Giovanni Gentile, ministro dell’istruzione del regime fascista – nato a Castelvetrano – nel 150° anniversario della sua nascita.
La nostra associazione, da sempre antifascista, crede nel valore di una memoria attiva, vera, non indulgente. Non possiamo tollerare l’ennesimo atto di un revisionismo storico di portata nazionale che vuol riabilitare personaggi del regime fascista insinuando, nella politica e nella società attuali, i suoi disvalori.
Ci opponiamo in maniera ferma e netta. Nessun revisionismo può essere accettato, nessun orgoglio nell’essere concittadini di gerarchi fascisti. Gentile viene presentato troppo spesso come il “volto buono” del regime ma in realtà fu il suo ideologo e il creatore della scuola, leva fondamentale della propaganda e della società plasmata dal fascismo, “valorizzare la figura e l’opera” e “promuovendo la conoscenza del suo pensiero a livello nazionale e internazionale” è in contrasto con i principi della Costituzione Antifascista e della Democrazia.
Senza se e senza ma, ci può essere solo e soltanto una netta, totale, dura condanna. Nessuna indulgenza, nessuna rilettura di comodo, è accettabile.
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