In questi giorni il Parlamento, all’unanimità, ha approvato un emendamento, infilato quasi di nascosto in uno di quei contenitori legislativi del tipo “regali e sconti tutto l’anno”, che punisce il popolo napoletano e salva la poltrona al sindaco Manfredi, quello che sempre più si rafforza come il garante dei poteri forti e degli accordi trasversali. Hanno avuto pure la faccia tosta di chiamarla norma salva-Napoli, ma si tratta di una colossale balla. Salva solo una classe dirigente politica incapace ed inadeguata che ha agito non nell’interesse della città ma per altri interessi.
Il Sindaco Manfredi come si insedia, con il fido Baretta al bilancio, decide di esternalizzare anche il servizio per la riscossione dei tributi. Scelta politicamente legittima, ma sbagliata, perché non vi era nessuna necessità di privatizzare.
Come si muove però Manfredi?
Privatizza dando il via libera ad un sistema di società che iniziano ad operare, inviando cartelle per tasse e imposte con importi vertiginosi ai napoletani, senza possedere però alcuni presupposti di legge.
Più volte viene evidenziata la gravità della situazione e l’illegittimità delle scelte, sia per le procedure adottate che per gli importi previsti. Vogliono far pagare ai napoletani le loro scelte politiche. Ma niente, l’amministrazione e il consiglio comunale non ascoltano, tacciono e a testa bassa vanno avanti.
Troppo grande la partita, per loro.
Tanto è il popolo che paga.
Poi arrivano i ricorsi e la giustizia tributaria in primo grado demolisce il “giocattolo” di Manfredi e Baretta, tanto voluto e difeso, chi lo sa perché, dalla politica trasversale della città.
Si prospetta sempre di più la restituzione immediata del maltolto ai napoletani, con tanto di interessi.
Si aspetta l’imminente decisione della Corte di Cassazione a cui si è rivolto il sindaco Manfredi. Il Procuratore Generale chiede però il rigetto del ricorso.
E mentre la Corte sta per decidere, con evidente probabilità dando torto all’ex magnifico rettore, ecco che interviene in soccorso la legge, con un emendamento a firma Valente del PD, ma voluto da tutti, Meloni compresa, per fermare la magistratura e punire il popolo napoletano.
La politica che ferma la magistratura con una norma che sana gli abusi del potere.
Nel silenzio generale della politica tutta perché tanto non pagano loro.
Quali sono gli interessi che uniscono la politica trasversale contro il popolo? Una legge che sana violazioni e salva Manfredi & C. da un buco che avrebbero creato di centinaia di milioni.
Ne pagano le conseguenze, ovviamente, i napoletani che pagheranno in termini di denaro e bollette le condotte del sindaco attuale e della politica che opera non nell’interesse del popolo ma che sta utilizzando la città e il suo popolo per operazioni che non hanno nulla a che vedere con il bene comune.
E l’hanno chiamata operazione Napoli obiettivo valore: ma il valore di chi?