La Corte di Cassazione ha emesso la sentenza sul caso della nave Diciotti: il governo italiano deve risarcire i migranti trattenuti a bordo nel 2018. Il dovere di soccorso in mare è un obbligo inderogabile che prevale su tutto e tutti. Sulle norme e sui razzisti del nuovo millennio, in giacca e cravatta.
La sentenza che ha visto il proscioglimento di Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti non ha chiuso la questione, ma l’ha trasformata nell’ennesimo scontro tra politica e giustizia. O meglio, della politica (con la p minuscola) contro la Giustizia. Non è la prima volta che questo sGoverno (in particolare Salvini, addirittura Ministro, non solo di questo sGoverno) utilizza la magistratura come bersaglio.
L’Esecutivo, invece di prendere le distanze da questo atteggiamento, ha rincarato la dose, parlando di giustizia a orologeria. Ritorna il ritornello: le toghe agiscono per fini politici. I membri hanno preso la palla al balzo per strumentalizzare e attaccare il potere giudiziario. Attraverso il solito metodo: la narrazione farlocca, fasulla. Tossica.
Attaccano chiunque: chi non apprezza l’operato di questo sGoverno, chi critica Nordio e le sue bizzarrie (scelte studiate sulla giustizia). Chi si oppone diventa il “nemico dello Stato”. Questo metodo si chiama criminalizzazione del dissenso. Una strategia ampia per concentrare il potere esecutivo e ridurre i contrappesi democratici.
Il caso della nave Diciotti dimostra il contrario rispetto alle farneticazioni: il verdetto favorevole per colui che non ha mai lavorato in vita sua (Salvini) conferma che il sistema non agisce con intenti persecutori. Ma lo sGoverno ha puntato l’obiettivo per aumentare il controllo sul sistema giudiziario.
Dov’è la reazione dell’opposizione? Dov’è la società civile? Esiste un rischio molto serio: l’arroganza istituzionale si può tradurre in uno svuotamento delle garanzie democratiche.
Ecco i commenti di coloro che dovrebbero rappresentare le Istituzioni:
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio: in un post sui social, ha espresso il suo punto di vista:
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno condannato il governo a risarcire un gruppo di immigrati illegali trasportati dalla nave Diciotti perché il governo di allora, con Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non li fece sbarcare immediatamente in Italia.
Lo fanno affermando un principio risarcitorio assai opinabile, quello della presunzione del danno, in contrasto con la giurisprudenza consolidata e con le conclusioni del Procuratore Generale.In sostanza, per effetto di questa decisione, il Governo dovrà risarcire – con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse – persone che hanno tentato di entrare in Italia illegalmente, ovvero violando la legge dello Stato italiano.
Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni, e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante.
Ma la signora conosce il principio fondamentale del diritto internazionale? Tutto ruota intorno al dovere di soccorso in mare e al rispetto dei diritti umani. La Corte di Cassazione ha stabilito che “il trattenimento prolungato dei migranti sulla nave Diciotti costituiva una violazione dei loro diritti fondamentali”.
L’altro campione della politica commentarola:
Antonio Tajani, Ministro degli Esteri: per il soggetto è “opinabile” il principio risarcitorio adottato dalla Cassazione. Continuando con altre farneticazioni: “il dovere del governo è quello di difendere i confini nazionali”, “non è condivisibile il risarcimento nei confronti dei migranti della nave Diciotti”.
E non poteva mancare la Lega (quella che offendeva gli italiani e oggi ha la faccia tosta di prendere i voti al Sud, dove ci sono soggetti con la memoria corta che la votano pure):
Lega (già Nord): “Pagare di tasca loro, se amano tanto i clandestini”, ovviamente si rivolgono ai magistrati.
Ed ecco le parole, su X, dell’uomo sorridente (Salvini). Non poteva mancare la sua ennesima perla:
Sentenza della Cassazione sulla Diciotti? Ennesima vergogna. Chiedere dopo anni che siano i cittadini italiani a pagare per la difesa dei confini, di cui ero orgogliosamente protagonista, è indegno. Paghino i giudici e accolgano i clandestini, se ci tengono tanto.
Retorica istituzionale che mette in cattiva luce la magistratura (che ha applicato la legge), per sferrare l’ennesimo attaccato e per minare la fiducia nelle istituzioni democratiche.
La propaganda, anche se di Stato, non potrà mai sostituire i principi fondamentali: chi è in pericolo va soccorso e messo in sicurezza.
E pagatele voi le vostre cazzate!