Domani inizierà il Conclave per l’elezione del nuovo successore di Pietro, il Pontefice che succederà al soglio pontificio a Papa Francesco. Pochissimi hanno fatto riferimento agli abusi sessuali nella Chiesa nei torrenti impetuosi di parole di commento e bilancio di dodici anni di papato e sulle prospettive del nuovo Papa. Ieri abbiamo riportato, grazie a Rete L’Abuso, le voci di vittime che si sono espresse già nelle ore successive all’annuncio della morte di Papa Francesco. Una censura e un’omertà su queste parole, anche solo sull’esistenza delle vittime (e dei carnefici), che l’associazione fondata da Francesco Zanardi continua a cercare di spezzare.
Questa mattina Rete L’Abuso ha tenuto una conferenza stampa presso la Sala Stampa dell’Associazione della Stampa Estera a Roma. Questo il programma della conferenza stampa:
- Analisi dei vuoti legislativi che hanno impedito l’applicazione in Italia delle direttive e delle norme promulgate da Papa Francesco.
- Presentazione del database iCODIS, i dati nazionali, regionali e provinciali sugli abusatori, gli abusati. L’annuario dal 2000 a oggi, numeri davvero elevati soprattutto in assenza di una commissione di inchiesta governativa. Oggi la cosiddetta punta dell’iceberg conta in Italia più di 1000 preti offender, 4500 sopravvissuti con una incidenza percentuale del 3,32% ma ciò che di più preoccupa sono i casi mai arrivati alla Giustizia italiana.
- Proiezione di un breve video (6 min.) con le dichiarazioni di alcuni familiari delle vittime del Coordinamento Famiglie della Rete L’ABUSO.
- L’eredità di Papa Francesco, cosa aspetta al nuovo pontefice?
- Livello dell’informazione in Italia
Introduzione
- Francesco Zanardi – Presidente della Rete L’ABUSO
Interventi
- L’avvocato Mario Caligiuri – Osservatorio Permanente Rete L’ABUSO
- L’avvocato Eleanna Parasiliti – Difensore Antonio Messina (caso don Rugolo mons. Gisana)
- Antonio Messina – Vittima don Giuseppe Rugolo
- Pierelisa Rizzo – ANSA
- Federico Tulli – Giornalista