«Minori Scomparsi in Abruzzo: un allarme che dura da 50 anni» è l’allarme lanciato da Penelope Abruzzo a pochi giorni dalla Giornata internazionale dedicata ai bambini scomparsi e dall’evento a Pescara per il decennale della presenza dell’associazione in Abruzzo.
«Dal 1° gennaio 1974 al 31 dicembre 2024, sono state 3295 le denunce di scomparsa ,2349 i ritrovamenti 946 i casi dei minori ancora da ritrovare in Abruzzo – sottolinea la presidente Alessia Natali – di questi 946, ben 91 sono italiani, mentre il resto riguarda minori di diversa nazionalità. Un dato che segnala non solo una problematica di natura sociale e familiare, ma anche la necessità di una maggiore attenzione e prevenzione a livello istituzionale».
«Le statistiche ufficiali comunicate dall’ufficio del Commissario Straordinario del Governo per le Persone scomparse, rivelano una realtà preoccupante: ogni anno, diverse decine di minori spariscono senza lasciare tracce, alimentando il dolore e la disperazione delle famiglie coinvolte. La maggior parte delle scomparse riguarda giovani tra i 14 e i 17 anni, ma in alcuni casi si tratta di bambini molto più piccoli – riporta l’associazione – nel totale delle 3295 denunce, di cui 884 femmine contro i 2411 maschi».
«In Italia le denunce di scomparsa negli ultimi 50 anni sono state 207934, 129910 i ritrovamenti e 78024 i minori da ritrovare. In questo contesto, Penelope Abruzzo, sezione locale dell’associazione Penelope Italia, svolge un ruolo fondamentale nell’offrire supporto alle famiglie delle persone scomparse, in particolare ai genitori di minori che, come spesso accade, restano nel silenzio e nella sofferenza per anni. L’associazione si impegna non solo nella ricerca dei minori scomparsi, ma anche nella sensibilizzazione e nella difesa dei diritti delle famiglie, con l’obiettivo di migliorare la risposta delle istituzioni e di promuovere politiche di prevenzione» si legge nel comunicato stampa dell’associazione che presenta il «Nuovo Progetto nelle Scuole: Educazione alla Sicurezza e Prevenzione delle Scomparse».
«A partire dal prossimo anno scolastico, Penelope Abruzzo lancia un nuovo progetto educativo rivolto alle scuole della Provincia di Pescara – la presentazione del progetto – L’iniziativa mira a sensibilizzare gli studenti e il personale scolastico sul tema delle scomparse di minori, promuovendo comportamenti di sicurezza e prevenzione con tematiche attuali che riguardano soprattutto la nuova generazione come il femminicidio e il bullismo legati alla scomparsa. Il progetto prevede laboratori e incontri informativi, in collaborazione con le scuole private e pubbliche. L’obiettivo principale è creare una rete di supporto tra gli studenti, le scuole e le famiglie, affinché i giovani imparino a riconoscere situazioni di rischio e ad adottare comportamenti responsabili. Al fine di preparare le future generazioni a una cultura della sicurezza e della protezione.
“La sicurezza dei minori è una priorità assoluta per noi. Ogni scomparsa è una ferita che segna non solo la famiglia, ma l’intera comunità. Continueremo a lavorare con determinazione per offrire supporto alle famiglie e prevenire ulteriori casi di scomparsa”».
946 minori scomparsi e mai ritrovati in cinquant’anni, dato suscettibile di incertezza perché ci sono casi in cui stranieri dichiarano la minore età anche se hanno superato i 18 anni, è un numero enorme per una regione grande come alcune zone di Roma. Sono diciotto minori all’anno, più di uno al mese. «Se nel caso degli adulti assistiamo spesso a fenomeni di allontanamento volontario, nel caso dei minori non è così – sottolineò nel 2017 l’avv. Federica Benguardato, vicepresidente di Penelope Abruzzo, in un evento dedicato ai minori scomparsi – Soprattutto nel caso dei minori stranieri non accompagnati dai genitori, alcuni arrivano per ricongiungersi ai parenti, ma molti altri finiscono nelle reti della criminalità, fatte di prostituzione, pedofilia, commercio di organi e tratta dei bambini». «Migliaia di minori scompaiano nel silenzio più assoluto, senza comparire nelle statistiche nazionali e senza essere neanche cercati» l’allarme che lanciò nello stesso evento Annalisa Console, allora presidente dell’associazione. Tutto questo in una regione, popolata come una porzione della Capitale, in cui come spesso abbiamo sottolineato e denunciato in questi mesi è altissimo il numero di pedocrimini che avvengono nel silenzio e nell’omertà più totali.
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