Il Mondo moderno è proteso verso traguardi sempre più arditi, e l’uomo appare fiero delle proprie conquiste e del proprio potere sulla materia e sulla vita. Tuttavia, quanto più riesce a rendersi padrone dell’universo per mezzo della scienza tanto più perde la padronanza del suo universo interiore.
Vuole dirigere l’universo, ma sempre meno sa dirigere il proprio essere.
Domina la materia, ma lo Spirito agonizza. Se l’uomo perde lo Spirito perde tutto.
Lo Spirito è tutto, perché riesce a concepire la bellezza, perché è da esso che nasce il piano sul Mondo e la possibile armonia delle cose.
È lo Spirito che può incontrare un altro Spirito, che vive la dimensione dell’Amore, che riesce ad unire gli uomini e dare corpo all’Umanità. Se lo Spirito si deteriora l’uomo è in pericolo, perché ciò che ha realizzato gli sfugge di mano anche se non lo sa.
La nostra civiltà è in pericolo, non tanto per le sue frontiere geografiche quanto per quelle del cuore umano.
Il tarlo divoratore è dall’interno e se ne colgono i segni.
La moralità individuale e collettiva appare in declino e le giovani generazioni sono alla ricerca di autorevoli riferimenti. Il progredire delle malattie mentali e di ogni sorta di squilibri offrono un tragico bollettino sulla stato di salute dell’uomo contemporaneo.
Gli esseri umani “civilizzati” hanno bisogno di un esercito sempre più folto di psicologi, di psicanalisti, di psicoterapeuti, di psichiatri per tentare di salvare il loro Spirito.
Domani, forse, l’uomo visiterà altri pianeti, ma quale sarà il “contenuto” di quest’uomo? Cosa serve all’uomo la conquista dell’universo se perderà sé stesso? Dove sono finite le domande fondamentali?
Dove sono i Valori che possono dare un senso compiuto alla vita?
Disse il filosofo Bergson che occorre un serio “accrescimento di anima”.