QUESTA SERA, alle ore 21:00, torna “30 minuti con…”. In questa puntatae, Paolo De Chiara dialogherà con Tonino Braccia, superstite della strage di Bologna. In studio anche il collega Antonino Schilirò.
Era il 2 agosto 1980. Una bomba alla stazione centrale di Bologna uccise 85 persone e ne ferì oltre 200. Tonino c’era. Venne travolto, ma si salvò. Da allora non ha mai smesso di raccontare, lottare, ricordare.
Una voce autentica contro l’oblio, per una memoria attiva, che non si limita al ricordo ma si fa denuncia, consapevolezza, impegno civile.
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Perché la memoria è un atto di resistenza. E chi ha visto l’inferno in faccia ha il dovere – e il diritto – di raccontarlo.
Strage di Bologna, 2 agosto 1980: il sonno della ragione
Alle 10:25 del 2 agosto 1980, una bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, causando 85 morti e oltre 200 feriti. L’esplosione, alimentata da tritolo e T4, provocò il crollo di parte dell’edificio e investì il treno Ancona-Chiasso in sosta. I corpi furono straziati, i sogni spezzati in un attimo: le vittime arrivavano da oltre 50 città italiane e straniere.
Tra le storie più toccanti, quella di Maria Fresu e della figlia Angela, di soli tre anni; delle sorelle Marina e Chiara Trolese, e di Sergio Secci, sopravvissuto ma gravemente mutilato, il cui padre Torquato Secci divenne il primo presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime.
La città reagì con una straordinaria mobilitazione civile, trasformandosi in un’enorme macchina di soccorso. L’autobus 37 divenne un carro funebre. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini giunse a Bologna nel pomeriggio e, visibilmente scosso, dichiarò: “Siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia.”
I funerali, il 6 agosto, furono segnati da dolore e indignazione. Solo sette vittime ebbero esequie di Stato. Intanto, le indagini iniziarono, inaugurando una delle inchieste più complesse e controverse della storia giudiziaria italiana. Il terrorismo neofascista fu presto indicato come responsabile, ma il percorso verso la verità giudiziaria e storica fu lungo, tortuoso e pieno di ostacoli.
Un’opera di memoria collettiva sorretta da familiari, superstiti e cittadini ha mantenuto viva l’attenzione su una delle pagine più nere della Repubblica.
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Tonino Braccia, superstite della Strage di Bologna, ospite della dodicesima puntata di “30 minuti con WordNews.it”
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