SOMMA VESUVIANA – Il cuore della città batte nel degrado. Piazza Vittorio Emanuele III, meglio conosciuta dai cittadini come Piazza Trivio, è oggi simbolo di abbandono e incuria. Non si tratta di una periferia dimenticata, ma del centro storico del comune vesuviano, a pochi passi – anzi, pochi metri – dalla sede della Casa Comunale. Quella stessa piazza che si trova sotto gli occhi del sindaco Salvatore Di Sarno, la cui stanza affaccia proprio su questo teatro quotidiano di degrado urbano.
Una piazza centrale trasformata in zona franca
La situazione è allarmante. Spaccio di sostanze stupefacenti, biciclette elettriche che sfrecciano tra i passanti a velocità pericolose, scritte vandaliche e giostre pubbliche costantemente distrutte. La scena è quella di una piazza abbandonata, in cui regna l’anarchia urbana. A farne le spese sono i bambini, le famiglie, e l’intera collettività, che si ritrova a pagare – anche in termini economici – la totale assenza di controlli e manutenzione. Ogni distruzione comporta costi pubblici, migliaia di euro sottratti alla comunità.
Di Sarno, promesse mancate e risultati inesistenti
Il sindaco Di Sarno aveva promesso “tolleranza zero” contro incivili e atti vandalici. Ma alla prova dei fatti, la città è rimasta priva di misure concrete. Le fototrappole, sbandierate come soluzione definitiva, si sono rivelate un fallimento. Il Parco Pubblico Europa è l’emblema dell’abbandono, e lo spazio antistante il Comune, nonostante sia vetrina istituzionale, è lasciato nel degrado più totale.
Mentre i cittadini devono convivere con rifiuti ovunque, incuria e pericolo, l’ente comunale riesce solo ad accumulare debiti. Le priorità sembrano confuse, l’azione amministrativa inesistente.
C’è un vuoto politico evidente, una distanza siderale tra le esigenze della comunità e le azioni (o meglio, le inazioni) dell’amministrazione. Le promesse di legalità, decoro e sicurezza urbana si sono dissolte nella quotidiana realtà di una città lasciata a sé stessa. E mentre i vandali agiscono indisturbati, l’unico a non vedere – o a far finta di non vedere – è proprio chi dovrebbe vigilare dalla sua finestra: il sindaco Di Sarno.