«È mancante, non si trova». Passano i mesi e questa risposta sempre più la si riceve nelle farmacie territoriali. Farmaci i più diversi, per patologie croniche e gravi, sono sempre più introvabili.
Persiste ancora l’iter restrittivo per il Creon, vitale per i malati pancreatici (soprattutto gli oncologici), nonostante da oltre un anno fa anche in Abruzzo è stato autorizzato l’acquisto di equivalenti. Arrivano più o meno periodicamente segnalazioni della carenza, nel vastese, di dispositivi per i diabetici. Nelle scorse settimane per la mancanza di farmaci salvavita in Dialisi ci sono pazienti che hanno affermato di volersi rivolgere alla Procura di Vasto.
Sono questi solo alcuni degli esempi di un’emergenza sempre più diffusa e sempre più massiccia. L’anno scorso l’allora direttore generale della Asl Chieti-Lanciano-Vasto affermò che era stato sforato il budget previsto per le farmacie ospedaliere e quindi avrebbe fatto valutare l’appropriatezza delle terapie. Sul Creon è stato chiesto ai medici specialisti (soprattutto oncologici) di rivalutare le terapie e se tale farmaco andava proprio prescritto. In pratica, come sottolineammo all’epoca, si è messo in dubbio la necessità dei malati, delle cure, come se assumere farmaci vitali, indispensabili, anche salvavita, fosse un lussuoso sport o passatempo …
A tutto questo si aggiunge, per fare solo un esempio, l’odissea delle liste d’attesa o ulteriore burocrazia per quanto riguardano assistenza, analisi, visite mediche. Abbiamo posto oltre un anno fa una domanda a cui nessuno finora ha dato una, neanche parziale, risposta: i malati soprattutto anziani, soli, i più fragili che non hanno familiari a totale disposizione h24, come devono fare? Chi pensa a loro? Come possono affrontare tutto questo?
I malati e i pazienti si sentono abbandonati, soli, disperati, e allo stesso tempo colpevolizzati o quasi perché sono malati e hanno necessità terapeutiche, i farmaci mancano sempre più. E si leggono notizie di situazioni debitorie e deficit delle Asl in aumento, ballano decine di milioni di euro.
In tutto questo giungono notizie ancora più sconfortanti.
CREA(Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità), Rapporto 2024 “Opportunità di tutela della salute: le performance regionali”: Abruzzo “rimandato”, prestazioni sanitarie che non raggiungono la sufficienza
(Giugno 2024)
Rapporto sul Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) per i risultati dei Livelli essenziali di assistenza (Lea): n Abruzzo peggiora il risultato dell’area assistenziale della prevenzione, peggiora l’assistenza distrettuale, punteggio 0 per la copertura vaccinale dei bambini a 24 mesi e dell’intervallo Allarme Target dei mezzi di soccorso (24 minuti).
Un anno dopo questa è notizia della settimana scorsa che sono stati bocciati, definiti deficitari e irricevibili, gli atti aziendali delle Asl di Chieti-Lanciano-Vasto, Teramo e Pescara. Ovvero 3 su un totale di quattro in Abruzzo.
«Gentile Direttore, con riferimento alla bozza di atto aziendale trasmessa con la nota indicata in oggetto ed a seguito di istruttoria tecnica congiunta tra Dipartimento ed Agenzia, si comunica l’irricevibilità della stessa. In particolare si rileva il severo disallineamento tra la predetta bozza e le prescrizioni del legislatore regionale di cui alla LR60/2023, nonché le prescrizioni dell’esecutivo regionale di cui alla DGR 238 del 17 aprile 2025. In attesa delle urgentissime modifiche e restituzione agli scriventi, per i noti adempimenti con il Governo, giungano cordiali saluti». Questa la comunicazione ricevuta dai direttori generali inviata dal Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo e dall’Agenzia Sanitaria Regionale.
Il direttore generale della Asl Chieti-Lanciano-Vasto ha chiesto un confronto alla Regione affermando di essere certo della propria correttezza. Il tempo stringe, gli atti andranno inviati al Tavolo interministeriale di monitoraggio entro il 10 luglio.