Le ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa "libera" dal direttore generale dell'Asrem gelano il sangue nelle vene.
Secondo Florenzano il Cardarelli non è inquinato ma si tratterebbe solo di un piccolo cluster scoppiato, non si sa come, nel solo reparto di chirurgia. Naturalmente il DG ha cercato di scaricare tutte le responsabilità sul personale sanitario ma, guarda caso, i tamponi eseguiti sui familiari di medici e infermieri contagiati sono risultati tutti negativi. Quindi?
«Anche se avessimo avuto un centro Covid al Vietri di Larino poteva accadere lo stesso», ha aggiunto l'ex venditore di giocattoli , sottolineando che al Cardarelli i percorsi sono ben distinti.
Evidentemente Florenzano ha dimenticato, volutamente, quanto certificato dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni sui percorsi misti.
Per altro anche un ignorante in materia come me sa che se avessero aperto il centro Covid al Vietri nessun paziente cronico si sarebbe contagiato perché, ovviamente, a Larino sarebbero stati ricoverati solo persone affette da Coronavirus.
Non risponde al vero neanche la sua affermazione secondo la quale il contagio si sarebbe sviluppato nel solo nel reparto di chirurgia. Infatti dal 31 dicembre a oggi, il reparto di Medicina ha registrato 12 pazienti contagiati (di cui una deceduta), 1 infermiera, 2 medici.
L'ultimo caso risale a poche ore fa con un ricoverato in dismissione bloccato in quanto è risultato positivo.
Intanto i sanitari del Cardarelli si sentono abbandonati dai vertici dell'Asrem, lanciano un grido di allarme e chiedono aiuto ai molisani.
«Abbiamo sollecitato reiteramente di sapere come comportarci ma la direzione aziendale non risponde e non emana nessuna disposizione scritta. Mancano medici e infermieri, siamo stremati e non sappiamo più cosa fare.»
Giova ricordare che, oltre a tutte la carenze segnalate, al Cardarelli manca lo specialista pneumologo e, soprattutto, manca la rianimazione per i pazienti no Covid e per le patologie tempo dipendenti.
In caso di necessità e di urgenza le persone intubate dopo l'intervento chirurgico vengono trasferite al Veneziale di Isernia o al S.Timoteo di Termoli, viaggiano in condizioni critiche e senza cartella clinica poiché vengono dimesse dal Cardarelli e poi prese in carico al loro arrivo a destinazione.
Dunque in caso di decesso, durante il trasferimento, nessuno è responsabile. Ma secondo Florenzano è tutto sotto controllo.
TANT'È!!!
Giovanni Minicozzi
uploads/images/image_750x422_5ffdda22bd2bd.jpg
2021-01-12 18:21:58
13