Parlare di una icona eterna qual è Dante, nei suoi settecento anni dalla morte, ha un duplice valore anche simbolico perché accade in un anno particolarmente difficile per il mondo intero segnato da un virus che ha cambiato la vita di tutti.
Così la sua opera immensa e immortale diviene anche stella polare che indica la strada della consapevolezza nel vivere la propria esistenza, del pensiero speculativo, della ricerca della forza, della saggezza e della possibile salvezza. Questa coincidenza dona a Dante e alla sua Divina Commedia, che si ammira nella sua infinita grandezza, un ulteriore pregio da cogliere e approfondire.
Gli omaggi alla figura di Dante sono vari e si propongono sia in Italia sia all’estero da più angolature, da quella culturale ad ampio raggio a quella artistica. In questa ottica si pone anche l’opera dell’artista fiorentina Mara Corfini con un acquerello ispirato all’Inno alla Vergine, tratto dal Paradiso, canto XXXIII, e ad un’immagine nota del Poeta che coglie nella sua espressione pensosa e lungimirante.
Con padronanza di stile e di tecnica la Corfini compone un lavoro che vuol sottolineare la grandezza del Poeta, tra i più letti al mondo, e la forza comunicativa della sua immagine con capo guarnito da alloro e vestiario dell’epoca. Con questo acquerello e con un altro dedicato a Firenze, dal titolo Firenze dai Viali dei Colli in cui si può cogliere la smagliante bellezza della città, la Corfini parteciperà a varie occasioni pittoriche e a collettive che verranno programmate in questo anno dedicato a Dante.
Le opere della Corfini, con studio/abitazione nel cuore pulsante d’arte e di storia in Borgo Santa Croce, sono presenti, ad iniziare dalla Pinacoteca di Dante Alighieri di Mosca e di Hong Kong in varie realtà nazionali e internazionali quali Australia, Iran, Francia, Oslo, Parigi, Canada, Svizzera, Inghilterra, Austria, Irlanda, New York.
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2021-03-12 15:51:54
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