Personalmente credo che dovrebbe servire "altro" per tenere acceso più che il ricordo "l'eredità" che ci hanno lasciato queste due figure.
Nell'epoca in cui prevale un'omologazione del pensiero quasi imbarazzante, nell'epoca in cui di lotta alla mafia (quella vera, quella dei colletti bianchi e non solo quella che spara, che non spara più) non si parla da nessuna parte, nell'epoca in cui parte di quell'eredità per cui hanno dato la vita sia Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino rischia di venire smantellata da certe forze politiche il cui sogno è sempre stato quello di fingere che lo Stato abbia vinto e che la mafia abbia perso (vedi il tema sull'ergastolo ostativo che ormai, di fatto non esiste più, e la volontà di smantellare l'art 4 bis della legge sull'ordinamento penitenziario che si collega all'art. 41bis cp, entrambe invenzioni di Falcone, se il Parlamento non provvederà entro maggio 2022 a seguire gli input della Corte Europea e della Cassazione), nell'epoca in cui si è arrivati a dire nei dibattiti da bar (purtroppo tenuti in tv a reti unificate) che la TRATTATIVA fra Stato e mafia non è esistita, in barba a sentenze definitive che da un lato la confermano (Cass. Sez. Pen. 6/5/2002 sentenza non. 433/02) e sentenze di appello (Corte Assise d'Appello di Palermo Sez. II, 23/9/2021) che dall'altro lato la considerano come un fatto accertato che però non costituisce reato in riferimento alle condotte degli uomini di Stato dell'epoca (sia chiaro le sentenze si rispettano e qui saranno le motivazioni della Corte di Appello di Palermo a chiarirci il perché, ma un dibattito costruttivo sul tema sarebbe stato necessario), nell'epoca in cui la Cassazione ha stabilito che in Via d'Amelio c'era si la mano della mafia ma c'erano anche "zone d'ombra" di altri soggetti che hanno agito nell'immediatezza della strage per far sparire la famosa agenda rossa del magistrato (motivazioni Cass. Sez. Pen sentenza del 5/10/2020 "Borsellino quater") nell'epoca in cui si riabilitano certi personaggi per la corsa al Quirinale senza battere ciglio (facendo finta di non ricordare legami e finanziamenti elargiti a Cosa Nostra dai suddetti soggetti e dalle aziende riconducibili agli stessi e dimenticando condanne definitive per concorso esterno in associazione mafiosa, (Cass. Sez. I penale sentenza 9/5/2014 n. 28225).
Ecco, forse, servirebbe altro più che una moneta commemorativa. Va benissimo il ricordo, ma se poi diventa un procedimento fine a se stesso (come accade ormai per ogni anniversario di Capaci e Via d'Amelio) non serve a nulla.
Giovanni e Paolo meriterebbero uno sforzo "di Stato" ulteriore che ancora non c'è.
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2021-11-23 19:17:12
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