Magda Minciotti ha solo quattordici anni quando viene arrestata, eppure è già una partigiana a tutti gli effetti. Magda era nata il 20 luglio 1929 a Fossato di Vico (PG) in una famiglia antifascista di tradizione mazziniana e assolutamente anticonformista per l’epoca: i genitori di Magda, Giuseppe e Angelina Poggi, non erano sposati e la famiglia era composta dai figli Giacinto e Agnese, nati in precedenti matrimoni, e dai tre figli della coppia, Sauro, Giorgio e, appunto, Magda.
Tutti i Minciotti partecipano alla Resistenza e l’8 luglio ’44 Magda e Giorgio vengono arrestati a Monte San Vito (AN), dov’erano sfollati. I nazisti cercavano Giacinto, capo partigiano, ma non trovandola arrestano i due fratelli: Magda è assegnata al lavoro coatto alla Siemens, in Germania. Giorgio, invece, di salute cagionevole, non sarebbe condannato alla deportazione, ma sceglie di non abbandonare la sorella. Questa scelta gli sarà fatale, perché muore nel gelo delle Ardenne, scavando trincee agli ordini della Todt.
Magda torna a casa nel luglio ’45, portando con sé un quadernino in cui aveva annotato la propria esperienza.
Inizialmente intenzionata a pubblicarlo, desiste, percependo un clima sfavorevole nell’Italia liberata che vuole dimenticare. Lo conserverà per tutta la vita, consegnandolo al figlio (anch’egli di nome Giorgio, come lo zio) solo sul letto di morte. Sarà pubblicato nel 2017.
Per approfondire:
A.P. Moretti, Considerate che avevo quindici anni. Il diario di prigionia di Magda Minciotti tra Resistenza e deportazione, Affinità elettive, Ancona, 2017.
fonte: ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
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2022-07-28 15:47:02
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