Essenzialmente sono due.
1) Liberarsi dall'attaccamento dell'avere, cioè del possesso. La mentalità prevalente è questa: "io sono ciò che ho", "il mio valore è quello che possiedo". Ciò determina una vita spesa per accaparrare beni con un solo obiettivo: il denaro, il successo, la carriera, il sesso, il potere, l'autoaffermazione.
Gli altri, il prossimo, non esistono, tranne che in funzione strumentale.
E qui entra in campo la seconda indicazione.
2) Assistiamo ad una crescente ipertrofia dell'IO. Ciò comporta una vasta gamma di sentimenti e comportamenti in cui domina l'egoismo, il culto di sé, l'egocentrismo, l'egolatria. Sempre più persone hanno un "ego" ammalato sia dal punto di vista psicologico che spirituale, in cui tutto è riferito a se stessi come se il proprio "io" fosse il centro dell'universo.
Il narcisismo è dilagante, e rivela personalità fragili e immature. È da ciò che si generano comportamenti di arroganza, di aggressività, di autoritarismo, di oppressione, di violenza.
Comportamenti che si esprimono in tutti gli aspetti della vita di relazione, sia pubblica che privata. E, ovviamente, anche in politica con nefaste conseguenze per la collettività.
Vi sono rimedi? Ne conosco solo uno.
EDUCARE e FORMARE persone nuove, che abbiano una vita ancorata alla logica dell'AMORE, a rispettare il prossimo, ad avere cura alle necessità degli altri. Perché tutti abbiamo la stessa dignità, perché tutti siamo uguali. Questo dovrebbe essere il compito principale della famiglia e della scuola, ma non sempre lo è. Certamente è il mio, e moltiplicherò il mio impegno in questa direzione negli incontri che avrò con le ragazze e i ragazzi nel prossimo anno scolastico.
Un piccolo contributo per costruire un futuro diverso.
Invito altri a farlo.
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2023-08-04 19:33:48
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