Il valore e la considerazione della giornata dell’8 marzo hanno origini remote, risalgono ai primi anni del ‘900 e sono il riconoscimento delle legittime rivendicazioni delle lavoratrici,che ancora oggi sia nel nostro paese che a livello internazionale, ricevono trattamenti differenti e vessazioni.
Oggi per noi è ancora più importante rivendicarne le motivazioni e la necessità di lottare al loro fianco nei luoghi di lavoro, a seguito del discriminatorio licenziamento subito il 15 febbraio da Francesca Felice, operaia in lastratura dello stabilimento Stellantis di Atessa dal 2006.
La pretestuosa ed artefatta contestazione disciplinare, culminata con il licenziamento,in un ambiente maschilista dove le donne sono una minoranza poco considerata e rappresentata,sia a livello aziendale che sindacale,è stata costruita con la ingiustificabile e paradossale complicità di alcuni rappresentanti sindacali.
Il vile benservito ricevuto dalla combattiva ed inflessibile militante sindacale Francesca non può lasciarci semplicemente indignati,ma deve spingerci ad una irrinunciabile costituzione di un fronte operaio unitario e dal basso in Stellantis, contro la progressiva strategia aziendale di ridimensionamento occupazionale, conseguenza della riduzione dei costi ribadita nella recente visita dell’attuale CEO Tavares,che vede colpiti in modalità apparentemente diverse, (trasferimenti coatti, confinamenti, cambi turno etc) le centinaia di lavoratori r.c.l. come Francesca,presenti anche nella nostra fabbrica, che rivendicano quotidianamente il diritto alla collocazione subordinata al rispetto ed alla compatibilità della limitata condizione di salute acquisita in costanza del rapporto lavorativo.
A Francesca e a tutte le donne la nostra incondizionata vicinanza e disponibilità alla lotta, unica ed esemplare modalità, per respingere ai mandanti la pretesa padronale di precludere loro una condizione di vita indipendente,libera e dignitosa.
VENERDÌ 8 MARZO 2024 SCIOPERO DI 8 ORE SU TUTTI I TURNI NEL SITO STELLANTIS EUROPE ATESSA
Coordinamento provinciale SLAI Cobas Chieti
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USB proclama, anche quest’anno, una giornata di sciopero generale, di tutte le categorie pubbliche e private, in risposta all’appello del Movimento transfemminista Non Una Di Meno.
Come Organizzazione Sindacale abbiamo colto da subito la necessità di strappare una giornata simbolica come quella dell’8 marzo, alla retorica della ricorrenza rituale per ricollocarla nello spazio che le è proprio: la lotta.
Sono tanti i nessi strutturali che compongono la violenza contro le donne e di genere e se, sicuramente, il dato più drammatico è rappresentato dal numero crescente di stupri e femminicidi, non è possibile sottovalutare la violenza culturale, istituzionale ed economica.
Ed è proprio sulla violenza economica che come sindacato abbiamo maggiormente focalizzato la nostra attenzione e il nostro intervento in questi anni. In quella zona di stretta connessione tra un lavoro produttivo fatto di bassi salari, lavoro intermittente, precario, sfruttato, sottopagato e povero, e un lavoro di cura gratuito che pesa, per oltre il 75%, sulle donne.
In un Paese con il tasso di occupazione femminile tra i più bassi in Europa continuano ad essere migliaia e migliaia le donne (45 mila nel solo 2022) costrette a lasciare il lavoro per dedicarsi al lavoro di cura in assenza di un welfare universale, impedendo così alle donne quell’autonomia economica senza la quale ogni possibilità di fuoriuscita dalla violenza domestica diviene impossibile.
Il governo Meloni, nonostante la retorica della “donna e madre”, ha ulteriormente aggravato le disuguaglianze sociali intervenendo sulle pensioni, abolendo il reddito di cittadinanza, tagliando asili nido e fondi per i centri antiviolenza, chiudendo i consultori o riempiendoli di fanatismo ideologico attraverso gli attivisti “pro vita”.
Ma c’è un altro aspetto che ci riguarda molto da vicino nella nostra attività sindacale ed è il numero crescente di discriminazioni, molestie e ricatti contro le donne e di genere che avvengono quotidianamente nei posti di lavoro, pubblici e privati.
Dai ricatti nell’accesso e per il mantenimento del posto di lavoro al part time involontario; dal disconoscimento delle norme sulla maternità (congedi, allattamento) al ricatto di turnazioni che rendono inconciliabile la funzione genitoriale e di cura, fino alle molestie sessuali vere e proprie che, una volta portate allo scoperto, sfociano in vero e proprio mobbing ai danni di chi denuncia.
È per contrastare tutto ciò che, in un’ottica di genere, USB, in collaborazione con la ONLUS Rete Iside, sta aprendo sportelli in tutta Italia dedicati alle donne e alle persone LGBTQUIA+
Quest’anno lo sciopero generale non può non portare con sé un forte portato di solidarietà per il popolo palestinese vittima di genocidio da parte di Israele; la richiesta di un cessate il fuoco immediato e permanente e la liberazione della Palestina dall’occupazione sionista. E rinnovare la rivendicazione di uno stop all’invio di armi in Ucraina e di un ritiro immediato del nostro paese da ogni teatro di guerra.
USB LAVORO PRIVATO ABRUZZO E MOLISE ADERISCE ALLO SCIOPERO GENARALE PER L’INTERA GIORNATA DELL’8 MARZO SU TUTTI I TURNI LAVORATIVI (COMPRESI QUELLI CHE INIZIANO L’8 E TERMINANO IL 9 MARZO).
USB INVITA I LAVORATORI A PRESENZIARE AL SIT IN CHE SI TERRA’ DAVANTI ALLO STABILIMENTO EX SEVEL DALLE ORE 13,00 ALLE ORE 15,00 A SOSTEGNO DI FRANCESCA, LAVORATRICE E ATTIVISTA DELLO SLAI COBAS, LICENZIATA DA STELLANTIS EUROPE ATESSA.
Coord. USB LP Abruzzo e Molise
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2024-03-06 18:42:26
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