E la lettura di alcuni indicatori è imprescindibile se davvero si vuol comprenderne capacità e pericolosità.
Già nel 2020 la Relazione delle DIA, tra le altre cose, evidenziava:
“In Toscana queste organizzazioni mostrano una forte vocazione imprenditoriale, che trova realizzazione nel tessuto economico locale attraverso investimenti di capitali illeciti sia per fini di mero riciclaggio, sia con l’obiettivo di fare impresa, operando attivamente nel mercato regionale e anche fuori i confini regionali”
Al riguardo occorre evidenziare come, la nostra Regione, si collochi in questa ‘classifica’ all’ottavo posto in Italia per segnalazioni sospette con Prato che è la provincia al primo posto in Italia.
Quanto esposto (purtroppo) è tutt’oggi di grande attualità. Prato continua ad evidenziare anomalie che vanno approfondite con estremo rigore: i giochi d’azzardo e le scommesse sono tra queste. Nella città tessile, infatti, vengono veicolati nel gioco d’azzardo più o meno gli stessi soldi che vengono giocati a Firenze, con la differenza (non banale) del numero di cittadini residenti e non di meno dei milioni di turisti che si recano nel capoluogo toscano:
– Firenze Comune 367.530 abitanti
– Prato Comune 198 742 abitanti
questo significa che, se dividiamo il totale dei soldi giocati per il numero di abitanti, questo è il risultato: ogni cittadino fiorentino ‘ha ipoteticamente impegnato nei giochi 1.262,95 euro, mentre un cittadino pratese ben 2.184,17.
Nel computo dei residenti rientrano neonati e centenari e quindi ‘il cerchio‘ dei giocatori si restringe.
Nei PRIMI SEI MESI DEL 2024 (vedi foto in copertina) questa è la comparazione. Un fenomeno che necessita di essere affrontato dalla politica e dalle istituzioni il prima possibile.