Donne, dovete denunciare. Senza tentennamenti. La cultura maschilista e patriarcale che esiste in questo strano Paese deve essere debellata. Serve rispetto, serve un cambiamento radicale.
E’ necessario ricordarlo non solo il 25 novembre di ogni anno, nella Giornata dedicata a questa drammatica piaga sociale. E’ necessario agire tutti i giorni. Le violenze nei confronti delle donne (ma anche degli ultimi, degli indifesi, compresi gli animali) devono assolutamente cessare. E per raggiungere questi obiettivi servono leggi adeguate.
Non sono bastate nemmeno quelle. Fino ad oggi.
Serve uno stravolgimento della cultura italiota. Nel Paese che – fino a pochi anni fa – aveva nel suo Codice Penale il delitto d’onore, nel Paese in cui esiste ancora una cultura becera e patriarcale, nel Paese in cui gli stipendi non sono adeguati, nel Paese in cui bisogna ricorrere ad una norma sulle “quote rosa”, nel Paese in cui esistono ancora stereotipi sul modo di “guidare”, sulla “cucina” e sulle “faccende di casa” è arrivato il momento di un profondo cambiamento.
Ma molto dipende anche delle donne. E’ vero, gli uomini devono essere educati. E questo è un aspetto fondamentale. Ma il “gentil sesso” deve ricominciare a ribellarsi. Non solo la denuncia, che deve essere un’arma sempre più utilizzata. E’ necessario pretendere il cambiamento.
In che modo? Con una rivoluzione culturale. I diritti si conquistano con la lotta. Ecco, le donne devono scendere nelle piazze per gridare e per pretendere i propri diritti. Lo hanno fatto in passato e devono ricominciare a farlo. Un esempio per capirci meglio: la legge sull’aborto. Ma è mai possibile che in questo Paese maschilista queste tematiche devono essere trattate sempre dagli “uomini”? Le donne devono decidere per il loro corpo, le donne devono decidere se portare avanti una gravidanza. E’ mai possibile che nei Consultori solo una minima parte dei medici non è obiettore di coscienza?
Ma che cazzo significa, poi, obiettore di coscienza in uno Stato laico?
Questo è solo un esempio per ribadire che il potere maschilista deve essere frantumato con la lotta e la ribellione. E’ arrivato il momento di fare squadra: anche gli uomini possono sostenere questa battaglia. Anzi, devono sostenerla. La parità non può ancora rimanere sulla carta.
E, comunque, non dimenticate il famoso detto: “nemmeno con un dito”. Ogni giorno deve essere il 25 novembre, ogni giorno deve essere l’8 marzo.
Lottiamo insieme.
n.b.: nello stesso tempo, però, non si possono dimenticare gli atti di violenza nei confronti degli uomini. Quanti uomini sono stati “rovinati” da false accuse? La regola del rispetto, ovviamente, deve valere per tutti.