Dimensionamento rete scolastica. È la definizione utilizzata, nel freddo linguaggio burocratico delle istituzioni, per le decisioni sulla sorte di migliaia di alunni e di scuole che, molto spesso, rappresentano l’identità, le radici, la storia delle comunità.
Un anno fa una delibera su tal dimensionamento portò alla perdita di autonomia dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni, una scuola dalla lunga storia, simbolo stesso di Scerni e punto di riferimento di un vastissimo territorio che dalla provincia di Chieti giunge fino alla Puglia. Dodici mesi dopo una nuova delibera sta suscitando fortissime proteste da tutto il vastese e un nuovo istituto storico è stato destinato a perdere la propria autonomia: l’Istituto Tecnico, quel che storicamente si definiva “Commerciale”, “Palizzi”.
«Cosa sarà delle nostre scuole tra trent’anni se si continuerà su questa strada? – l’interrogativo posto da Anna Bosco, assessora alle politiche sociali di Vasto e per 8 anni assessora all’istruzione – Perderemo quella diversità e unicità che rendono ogni istituto un luogo speciale di crescita e formazione». «Cosa ancora più grave è che trattasi di una decisione che sembra presa senza ascoltare le voci dei Dirigenti Scolastici, degli addetti ai lavori, delle comunità educanti e degli stessi studenti e famiglie, lasciando tutti noi increduli e amareggiati – sottolinea l’assessora Bosco – È inaccettabile che scelte di tale portata vengano prese senza un vero confronto e senza una visione chiara del bene comune da perseguire».
Anna Bosco, nella sua articolata nota, collega queste decisioni ad un tema al centro del dibattito nazionale (a cui stiamo dedicando un ciclo di interviste ed approfondimenti da diversi mesi): l’autonomia differenziata.
«Non posso non collegare questa vicenda al tema più ampio dell’autonomia differenziata, che rischia di accentuare ulteriormente disparità e frammentazioni tra territori, minando il principio di uguaglianza nell’istruzione e nei servizi pubblici – la riflessione dell’assessora vastese – È necessario un ripensamento profondo su queste dinamiche per evitare che decisioni simili diventino la regola, privandoci di ciò che rende forte e coesa la nostra comunità».
Questa la nota integrale pubblicata dall’assessora alle politiche sociali, già per 8 anni assessora all’istruzione, dell’Amministrazione Comunale vastese Anna Bosco.
La notizia dell’accorpamento dell’Istituto “Palizzi” di Vasto al “Mattei”, è una decisione che non posso che giudicare come profondamente dannosa per la nostra comunità scolastica e culturale che scarifica l’importanza di preservare l’identità e la storia di ogni istituto.
Il Palizzi, con la sua tradizione centenaria, rappresenta un pilastro della formazione a Vasto e un simbolo di eccellenza educativa. Questo accorpamento non solo cancella una parte importante del nostro passato, ma rischia di compromettere il futuro delle nuove generazioni.
Cosa sarà delle nostre scuole tra trent’anni se si continuerà su questa strada? Perderemo quella diversità e unicità che rendono ogni istituto un luogo speciale di crescita e formazione.
Cosa ancora più grave è che trattasi di una decisione che sembra presa senza ascoltare le voci dei Dirigenti Scolastici, degli addetti ai lavori, delle comunità educanti e degli stessi studenti e famiglie, lasciando tutti noi increduli e amareggiati. È inaccettabile che scelte di tale portata vengano prese senza un vero confronto e senza una visione chiara del bene comune da perseguire.
Non posso non collegare questa vicenda al tema più ampio dell’autonomia differenziata, che rischia di accentuare ulteriormente disparità e frammentazioni tra territori, minando il principio di uguaglianza nell’istruzione e nei servizi pubblici.
È necessario un ripensamento profondo su queste dinamiche per evitare che decisioni simili diventino la regola, privandoci di ciò che rende forte e coesa la nostra comunità.
Mi auguro che ci siano ancora margini di riflessione e che si lavori per trovare soluzioni più rispettose della storia e del futuro della nostra città e mi meraviglio che gli amministratori regionali eletti da questo territorio rispondano di simili scelte con la nostra Città.
Non possiamo permettere che il Palizzi perda la sua identità e non possiamo permettere queste dinamiche.