Vincenzo Chindamo, insieme ad altre 15 persone, è stata premiato come ‘Testimone del nostro Tempo‘ nella III Edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo con la seguente motivazione:
Docente, fratello di Maria Chindamo, l’imprenditrice calabrese uccisa brutalmente dalla schifosa ‘ndrangheta. Ha sempre combattuto sul fronte giudiziario per invocare Giustizia. Attivo nella società civile per mantenere vivo il ricordo della sorella e di tutte le “donne coraggio” uccise in nome della libertà.
Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo uccisa brutalmente dalla ‘ndrangheta. Una sua impressione su questa III Edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo svolta a Cittanova?
E’ stata una grande occasione di condivisione di tante storie personali con tanti studenti motivati ad essere i nuovi testimoni
Si è parlato di legalità, di lotta alle mafie ma anche di diritti civili. Quanto sono importanti questi argomenti da trattare con le scuole?
Credo che alcuni territori dovrebbero adottare degli strumenti didattici nuovi, magari partendo dalla legalità e dai diritti civili, trattare gli argomenti curriculari e non viceversa
La storia di sua sorella può essere intrecciata con la storia di Lea Garofalo per il brutale omicidio. Però dalla storia di entrambe si può vedere la forza di queste fimmine coraggiose che non abbassano la testa davanti alla brutale vigliaccheria di questi mafiosi. Può essere questa la chiave per sconfiggere definitivamente queste schifose mafie?
Il coraggio delle donne e degli uomini non può più essere visto come fatto straordinario di poca gente che ci ha rimesso la vita, ma il loro impegno ed esempio ci deve far alzare dalla sedia per metterci in un cammino di riscatto personale e territoriale.
Da quel 6 maggio 2016 sono passati 8 anni dall’omicidio di sua sorella. A che punto è il processo?
Mi piace pensare che in occasione del premio Lea Garofalo, l’insieme degli studenti dopo la mia testimonianza possa aver condannato al 41-bis la ‘ndrangheta e la cultura di ‘ndrangheta.
Le procure di Vibo e di Catanzaro hanno lavorato tantissimo insieme alle forze dell’ordine per restituirci una verità. Ora questo pezzo di verità verrà giudicato dalla corte d’assise di Catanzaro.
La Giustizia Sociale e quella dello Stato, entrambe importanti, entrambe mi vedranno impegnato, sempre.