Una nota che non fa giri di parole. La FIOM esprime profondo rammarico e delusione per il piano industriale presentato da Stellantis lo scorso 17 dicembre al MIMIT. “Le scelte delineate evidenziano – si apprende dal documento – un quadro estremamente preoccupante per il sito produttivo di Termoli, il quale sembra essere escluso da qualsiasi prospettiva di rilancio o sviluppo a lungo termine.
Secondo Leopoldo Di Filippo, componente della segreteria della Cgil Molise e Presidente della sezione Auser di Venafro: “Non solo il futuro del sito appare incerto”.
Per quale ragione? “Non vengono neanche menzionate nuove lavorazioni in aggiunta a quelle ormai in fase di dismissione. Ma viene confermata l’assenza del progetto della Gigafactory”.
Di cosa stiamo parlando? “Un progetto strategico che avrebbe potuto rappresentare un’opportunità di rilancio e innovazione per il territorio, garantendo occupazione e competitività. Invece, ancora una volta, abbiamo sentito solo annunci. Niente fatti. E un sostanziale rinvio in nome del “se il mercato lo consente”. In altri Paesi europei il mercato ha consentito di progettualizzare una Gigafactory. In altri paesi europei il mercato ha consentito di fabbricare gli stessi motori che avrebbero potuto essere fabbricati a Termoli”.
Una decisione definita incomprensibile e penalizzante. “Non solo ignora le potenzialità e le professionalità di lavoratrici e lavoratori del sito di Termoli ma dimostra anche una grave mancanza di visione rispetto alle necessità industriali e sociali di un’area già fragile dal punto di vista occupazionale. La Fiom in stretto rapporto con le lavoratrici, i lavoratori e le altre Organizzazioni Sindacali continuerà a battersi per ottenere chiarezza e garanzie sul futuro di Termoli, sollecitando l’azienda e le istituzioni a un confronto immediato e concreto. La salvaguardia dei posti di lavoro e il rilancio dell’industria molisana devono tornare al centro di ogni agenda. Non possiamo accettare che questo territorio, le lavoratrici e i lavoratori vengano lasciati indietro”.
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