Che il 2025 sia un anno in cui i confini si dissolvano nel dialogo, le differenze si trasformino in ricchezza e le mani si uniscano per costruire ponti, non muri.
La pace non è solo l’assenza di guerra, ma la presenza di giustizia, comprensione e speranza. È un seme da coltivare con cura nei cuori di ognuno, per far germogliare un futuro in cui il rispetto e la solidarietà siano la lingua universale.
Che ogni gesto gentile diventi una scintilla, ogni parola sincera una fiamma, e insieme illuminiamo un cammino verso un mondo più umano e più unito.
«Odio il Capodanno», di Antonio Gramsci
Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio...
Il Capodanno: una scadenza fissa
Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi...