Venerdì 24 gennaio, nel pomeriggio, ho avuto un collegamento online con la Comunità Esecuzione Penale Minorile di Catanzaro. Il tema del colloquio riguardava i rischi di un uso eccessivo e distorto dei social e del web in generale.
Ragazzi attenti e per nulla distratti.
Ciò che mi ha particolarmente impressionato è la storia personale di un ragazzo che dopo alcuni anni di detenzione avrebbe avuto la possibilità di usufruire di una misura alternativa, ma ha deciso di restare nella Comunità per completare il ciclo di studi e ottenere il diploma.
Poi si è iscritto all’Università nella facoltà di Scienza della Formazione e, in attesa della laurea, è rimasto come operatore sociale nella Comunità dove era entrato per espiare una condanna.
La vicenda la considero FANTASTICA! Tutti, quando sbagliamo, possiamo redimerci.
In ogni caso grande merito a coloro che operano in questa Comunità di Catanzaro, in quanto dimostrano di sapere assolvere al meglio il proprio compito.
26 gennaio, di mattina.
Ho partecipato ad un interessante e intenso incontro con un gruppo di ragazze e ragazze di Sicilia e Calabria appartenenti a MEG, Movimento Eucaristico Giovanile, riunitosi a Catania.
Il tema suggerito per la discussione era la SPERANZA, e la direzione da imprimere alla nostra vita qualora decidessimo di aprire quella PORTA che ci impedisce di affrontare in modo nuovo la realtà .
Tema complesso e intrigante, che ci ha coinvolto.
Alla fine mi si è avvicinato per parlare un ragazzo di 18 anni, e a un certo punto mi ha detto:
“avvocato, ciò che ho sentito da lei mi ha coinvolto, posso darle del tu?”
Il significato di tale richiesta è bellissimo, e non ha bisogno di spiegazioni. Ovviamente da oggi ci diamo del TU!