La seduta del Consiglio comunale di Isernia del 30 maggio 2025 ha generato un acceso scontro istituzionale, culminato con la ferma condanna dell’Ordine dei Giornalisti del Molise nei confronti del Presidente del Consiglio comunale Gianpiero Sardelli. Le parole pronunciate durante la riunione – definite dall’Odg come “offensive e delegittimanti” nei confronti del lavoro giornalistico – hanno aperto un fronte di polemica che tocca la libertà di stampa e il ruolo della comunicazione nelle sedi istituzionali.
Le frasi incriminate
Durante l’espulsione dall’aula del consigliere di opposizione Cesare Pietrangelo, Sardelli ha pronunciato frasi come:
“Ci sono le telecamere, si rivolga alle telecamere, c’è la sua stampa, è quello che voleva ottenere”
“Il favore delle telecamere lo ha ottenuto. Adesso la intervistano”
“Ecco qui in aula le telecamere al servizio del centrodestra che governa la Regione”
A detta dell’Ordine dei Giornalisti, tali affermazioni rappresentano una grave lesione alla dignità e all’indipendenza dei giornalisti, insinuando che la stampa sarebbe asservita a interessi politici di parte.
La dura reazione dell’Odg Molise
In un comunicato ufficiale firmato dal vicepresidente Andrea Nasillo, l’Ordine sottolinea come tali affermazioni siano “inaccettabili, lesive dell’onorabilità della categoria e pericolose per il ruolo democratico del giornalismo”. L’Odg ribadisce che la stampa ha il compito di vigilare e documentare quanto accade nelle sedi istituzionali e che nessuna autorità dovrebbe permettersi di delegittimare chi lavora per informare i cittadini.
Viene inoltre evidenziata l’incoerenza dell’attuale amministrazione comunale, che ha soppresso la figura dell’addetto stampa dell’ente, mentre ora accusa chi segue le sedute di “complicità politica”.
La replica di Sardelli: “Frasi decontestualizzate”
Non tarda ad arrivare la risposta del presidente Gianpiero Sardelli, che in una lunga nota ricostruisce i fatti. Secondo Sardelli, il consigliere Pietrangelo avrebbe tentato di forzare l’ordine del giorno, sminuendo la richiesta di un minuto di raccoglimento per le vittime palestinesi e proponendo un tema di bilancio. Dopo averlo richiamato più volte, Sardelli ha deciso di espellerlo dall’aula, definendo le sue azioni “provocatorie e finalizzate all’esposizione mediatica”.
Sulle frasi contestate, il presidente precisa:
“Non erano rivolte all’intera stampa, ma solo a quelle telecamere chiaramente riconducibili a una parte politica”.
Ha poi aggiunto:
“Non era mia intenzione offendere la categoria. Ho rapporti di stima con molti giornalisti. Ma chiedo che anche l’Ordine vigili affinché l’informazione non venga strumentalizzata”.
Una questione di democrazia e trasparenza
L’episodio accaduto ad Isernia evidenzia ancora una volta la fragilità del rapporto tra potere politico e informazione, specie nei territori locali dove spesso la presenza della stampa è garanzia unica di trasparenza istituzionale. L’Ordine dei Giornalisti ha chiesto una smentita formale e le scuse pubbliche da parte del Presidente Sardelli.
La vicenda solleva un interrogativo che va oltre l’episodio specifico: in un momento storico in cui la stampa è già sottoposta a forti pressioni, può un rappresentante delle istituzioni permettersi simili allusioni senza conseguenze?
Il rispetto della libertà di stampa non è un lusso, ma un cardine irrinunciabile della democrazia. Le istituzioni, soprattutto coloro che ricoprono ruoli di garanzia, devono essere le prime a difendere – con le parole e con i fatti – l’indipendenza di chi informa. L’auspicio è che il Consiglio comunale di Isernia rifletta collettivamente su quanto accaduto, ristabilendo un clima di rispetto reciproco e responsabilità istituzionale.