Fortunato Zinni e la strage di Piazza Fontana: il testimone che non si arrende
Milano, 12 dicembre 1969. Ore 16:37. Una violenta esplosione squarcia la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana. È un boato che spacca il silenzio e, con esso, l’illusione di un’Italia immune dal terrore. Diciassette morti, ottantotto feriti. La prosecuzione della cosiddetta “strategia della tensione”.
Tra quei muri devastati, al primo piano dell’edificio, c’era Fortunato Zinni, impiegato della banca. Sopravvissuto per miracolo, ha da subito compreso la portata dell’attentato. Non ha esitato: è stato lui a dare l’allarme, a redigere l’elenco dei colleghi morti, ad avvisare le famiglie. Non si è mai fermato.
La sua è diventata una voce della memoria, lucida e ferma, che da oltre mezzo secolo denuncia l’impunità, le omissioni, i depistaggi, le zone grigie. Perché Piazza Fontana non è solo un fatto di cronaca nera: è uno spartiacque della Repubblica, l’inizio di un periodo di oscurità, tra bombe, misteri e manipolazioni di Stato.
Nonostante i numerosi processi, nessun esecutore né mandante è stato condannato in via definitiva. Ma una verità giudiziaria, parziale e tardiva, ha accertato la matrice neofascista: il gruppo eversivo Ordine Nuovo, legato a doppio filo con settori deviati delle istituzioni.
Fortunato Zinni, testimone silenzioso e indomito, ha trasformato il trauma in impegno civile. Ha parlato nelle scuole, nelle piazze, nelle aule di tribunale. Non per vendetta, ma per giustizia.
Il prossimo 24 giugno 2025, sarà ospite della 13^ puntata del format “30 minuti con…”, ideato e condotto da Paolo De Chiara, per raccontare ancora una volta cosa significò sopravvivere alla bomba che cambiò per sempre la storia d’Italia.
In studio sarà presente il nostro collaboratore Antonino Schilirò.
Un’occasione preziosa per ascoltare la sua testimonianza in diretta, per non dimenticare e per continuare a chiedere verità e giustizia per Piazza Fontana.
Perché“non c’è futuro senza verità”. Ricordare Piazza Fontana significa scegliere da che parte stare: dalla parte della Costituzione, della libertà, delle vittime innocenti.
E ascoltare Fortunato Zinni significa non voltarsi dall’altra parte.
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