Tantissime persone, oltre cento, hanno risposto all’appello di Pietro Orlandi sabato scorso in piazza Risorgimento a Roma nel quarantaduesimo anniversario del rapimento di Emanuela Orlandi. «Per continuare a pretendere verità e giustizia per Emanuela a 42 anni dal suo rapimento».
504 mesi di depistaggi, menzogne, finte piste, giustizia calpestata e verità negata. «A 42 anni dal suo rapimento vogliamo quella Verità che in troppi VERGOGNOSAMENTE continuano a nascondere» la denuncia nella locandina della manifestazione.
«Emanuela è stata il tassello di un puzzle in un sistema di ricatti molto ampio» scrisse il fratello Pietro nel gennaio dell’anno scorso. Un puzzle in cui si sono inseriti, in questi oltre quarant’anni, intrighi e mezze verità, tritacarne mediatici, pupi, pupari e tanto altro dal sapore di depistaggi e verità di comodo.
Anche nelle ultime settimane Pietro Orlandi varie volte ha smentito e smontato “ricostruzioni di comodo”, falsità e attacchi alla famiglia, alla memoria di Emanuela e alla ricerca di una verità vera. Due anni fa Alessandro Ambrosini, curatore del blog d’inchiesta “Notte Criminale” e colui che rese pubblico il video “Vatican Shock” e tra coloro che con tenacia e studio, approfondimento, conoscenza più sta seguendo e documentando, in un post facebook ha scritto di partita a scacchi sul caso Orlandi: «Carte fatte uscire a orologeria, dopo 40 anni. Secretate in qualche scaffale polveroso e che erano state già vagliate. Ha il sapore di un piano d’emergenza tenuto nascosto. Da usare in caso estremo. È una guerra di retroscena». Il mese scorso ha ricostruito quella che ha definito la strategia della gramigna.
Pietro Orlandi: un’inchiesta di Andrea Purgatori spiegò il mondo sporco tra Stato, Chiesa e criminalità di quegli anni». Purgatori intervistò la sorella di Mino Pecorelli che raccontò l’inchiesta sulla “Gran Loggia vaticana” con 121 affiliati, quattro conducono al rapimento di Emanuela Orlandi. «Mino mandò a Papa Luciani l’elenco dei prelati infedeli … Quella notte il Papa morì» ha ricordato Rosita Pecorelli.
Verità e giustizia per Emanuela Orlandi, sit in a Roma il 13 gennaio
Andrea Purgatori e le inchieste per la verità su Emanuela Orlandi
«Esiste un fascicoletto sul caso nell’archivio dello Ior, nessuno vi ha potuto avere accesso, nemmeno l’ex comandante della Gendarmeria, Domenico Giani quando era incaricato di fare ricerche» le parole di Pietro Orlandi riportate da fanpage.it.
Pietro Orlandi aveva auspicato che domenica, in occasione dell’Angelus, Papa Leone rilasci una dichiarazione sulla sorella Emanuela e di volerlo incontrare, un incontro che ha ripetutamente chiesto a Papa Francesco ma che non si è mai realizzato per (mancata?) volontà del Pontefice. Ma così non è stato e domenica nessun cenno all’anniversario è arrivato durante l’Angelus. «Sono dispiaciuto, ci speravo sarebbe stata una bella occasione e avrebbe fatto un bel gesto – il commento di Pietro Orlandi riportato da AlaNews – Evidentemente era più necessario salutare la banda austriaca e il gruppo dell’infiorata. Bastava dire: vi siamo vicini».