Un sistema di corruzione, di minacce, di traffico di sostanze stupefacenti. Nel calderone è possibile trovare di tutto: intercettazioni telefoniche chiare e minacciose, accordi, incarichi, assunzioni fittizie, agevolazioni per gli amici e gli amici degli amici. Due aziende operanti nel Basso Molise. Tra i 47 indagati ci sono i due omissis, 25 soggetti molisani (alcuni originari di altre zone ma residenti in Molise) e personaggetti legati – secondo l’indagine degli inquirenti – alla Società foggiana.
La Società Foggiana è un’organizzazione criminale di stampo mafioso, viva e vegeta nella provincia di Foggia e in altre aree della Puglia. Meno nota rispetto a Cosa nostra, alla ‘ndrangheta e alla camorra, tra le più violente d’Italia. É stato ripetuto lo stesso errore commesso, in passato, nei confronti della ‘ndrangheta. Nessuno ne parla. Da quanti anni ha messo i suoi piedi fetidi in Molise?
Sui legami che emergono dall’inchiesta della DDA di Campobasso faremo diversi approfondimenti nei prossimi giorni. Ora ci sta a cuore chiedere le dimissioni dello sGovernatore della Regione Molise.
I due omissis
A svelare il suo coinvolgimento è stato proprio il soggetto interessato: Francesco Roberti, sGovernatore della Regione Molise (Forza Italia), indagato insieme alla sua gentile consorte. E lo ha fatto con una nota su un social.
“In piena trasparenza e nel rispetto delle istituzioni, comunico una notizia che mi riguarda. Mi è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari per una vicenda che non riguarda il mio ruolo da Presidente della Giunta Regionale del Molise e per attività precedenti alla mia elezione”.
Nelle sue dichiarazioni social ha continuato: “Mi preme precisare come da parte mia ci siano stati sempre comportamenti corretti e rispettosi della legge. Sono pronto a fornire alla magistratura tutte le necessarie informazioni utili a fare luce su ogni aspetto, affinché sia fatta piena chiarezza. Entro i 20 giorni previsti fornirò ogni dettaglio utile, per far sì che questa situazione possa risolversi rapidamente a conferma della correttezza del mio operato”.
In altri Paesi civili si sono dimessi per molto meno. Addirittura per una pagina copiata di una Tesi di laurea. Da noi, nel Paese senza memoria, i cittadini devono attendere le sentenze definitive. Senza parlare della legge sulle riabilitazioni che, negli ultimi anni, ha riabilitato cani e porci. Per la verità, più porci che cani.
Noi, che facciamo un mestiere particolare (siamo il cane da guardia) chiediamo le dimissioni immediate. Così avrà tutto il tempo per chiarirsi con i magistrati, senza occupare un ruolo privilegiato.
Ma questo dovrebbero farlo tutti i molisani e i giovani di questa Regione. Servirebbe una manifestazione pubblica, davanti ai cancelli dei vosrtri Palazzi, per pretendere un mero atto dovuto.
Qualcuno, giustamente, potrà obiettare: e se risulterà totalmente innocente? Avrà ancora più forza, alla fine di questa storiaccia, di ricandidarsi. Devono essere i cittadini a decidere, nel bene e nel male.
Noi, ovviamente continueremo a parlare di questi temi e cercheremo di approfondire il più possibile. Anche per ribadire, con forza, a molti sordi e ciechi con la memoria corta, che le mafie in Molise sono presenti da 40 anni.
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