L’Italia è un Paese dalla memoria corta e complessa e lo dimostrano le numerose strade e piazze ancora intitolate a esponenti del regime fascista. Da Nord a Sud. La toponomastica ha spesso riflettuto le contraddizioni della storia nazionale, suscitando dibattiti accesi. Tra chi chiede di cancellare ogni riferimento al fascismo e chi difende questi nomi come parte del passato. Quante sono ancora oggi le strade dedicate a loschi figuri del fascismo?
Dopo la decisione del Comune di Salò (luogo scelto da quel fetente del Duce, per la creazione della Repubblica di Salò, dove fascisti repubblichini e nazisti hitleriani continuarono la loro azione delinquenziale e dove vennero prese decisioni per massacrare i partigiani italiani) di revocare la cittadinanza onoraria proprio a quel dittatore delinquente, seguita dalla stessa scelta fatta a Casalecchio di Reno (dove i consiglieri comunale di FdI si sono opposti sino alla fine, facendo registrare una sonora sconfitta) vogliamo ricordare i tanti luoghi ancora intitolati ai fascitelli vigliacchi italici.
La mappa delle strade dedicate a esponenti del fascismo
Esistono ancora decine di strade e piazze intitolate a Mussolini, ai gerarchi fascisti e ad altri personaggi legati al Ventennio.
Viale Benito Mussolini: in diverse città fino agli anni Cinquanta, ancora presente in alcune località con varianti del nome.
Piazza Italo Balbo: ancora presente in diverse città.
Via Rodolfo Graziani: generale responsabile di crimini di guerra in Africa, presente in alcuni comuni italiani.
Via Giovanni Gentile: filosofo e ministro dell’Educazione durante il fascismo, il teorico del regime.
La presenza di questi nomi ha scatenato proteste e richieste di modifica, in molti casi ancora si attende la rimozione di questo scempio storico.
Alcuni comuni italiani hanno già avviato un processo di de-fascistizzazione della toponomastica.
Roma: nel 2018 il Comune ha deciso di cambiare i nomi di alcune strade intitolate a scienziati che avevano firmato il Manifesto della Razza del 1938 (via Edoardo Zavattari).
Milano: il Comune ha deciso di rimuovere intitolazioni discutibili e dedicare nuove strade a figure dell’antifascismo.
Latina: di fondazione fascista, ha avviato un percorso di revisione di alcune intitolazioni.
Foggia: ha eliminato la dedica a Rodolfo Graziani, sostituendola con un nome legato alla Resistenza.
Molti altri comuni si sono opposti.
Noi ricordiamo ai nostri lettori che l’Italia è una Repubblica nata dalla Resistenza e non può mantenere omaggi a chi ha distrutto la democrazia. Il segnale è educativo per le nuove generazioni. Soprattutto per evitare gli obbrobri che si sono registrati nelle Università italiane, dove alcuni giovani (offuscati da idee senza fondamento e legati a formazioni giovanili fasciste) hanno appeso (potevano farlo a testa in giù) manifesti con la scritta ANTITASCIMO=MAFIA. Un grossolano errore dovuto ad una cronica ignoranza.
Molti Paesi europei hanno cancellato qualsiasi riferimento ai regimi totalitari. Le alternative esistono: partigiani e combattenti della Resistenza. Valorizzazione delle figure femminili della storia italiana, personalità della cultura, della scienza e dell’innovazione.
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