PALMI (RC) – Una mattinata di quelle che lasciano il segno. Un pugno nello stomaco per scuotere coscienze e accendere riflessioni. È quella vissuta dagli studenti delle classi quinte dell’Istituto Superiore “Nicola Pizi” di Palmi durante l’incontro con Paolo De Chiara, giornalista d’inchiesta e autore del libro “Una fimmina calabrese”, e Roberto Di Palma, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria.
Un evento organizzato in vista del 21 marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, per parlare di legalità, giustizia e soprattutto responsabilità individuale e collettiva.
Il messaggio dirompente del Procuratore Di Palma: “I mafiosi non sono eroi, ma uomini marci”
Niente retorica. Nessun giro di parole. Di fronte a un auditorium gremito e silenzioso, il Procuratore Roberto Di Palma ha scelto la via della verità più cruda:
“Se pensate che la ‘ndrangheta sia bella, che i mafiosi siano da imitare, sappiate che non state guardando degli eroi, ma dei delinquenti, uomini marci, destinati a morire soli come cani”.
Con esempi concreti, come la tragica storia della piccola Marcella Tassone, vittima innocente della ferocia mafiosa, Di Palma ha smontato pezzo dopo pezzo il falso mito dell’“onore” criminale, affermando con forza che:
“La mafia si regge sulla vigliaccheria, sul sangue dei deboli e sulla paura. È nostra responsabilità non restare in silenzio”.
De Chiara: “Contro la mafia non servono eroi, ma cittadini consapevoli”
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Paolo De Chiara, autore del saggio dedicato alla storia di Lea Garofalo, testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta nel 2009.
“Lea è stata una donna coraggiosa. Ha detto no. Ha scelto la libertà e la verità, pagando con la vita. Ecco perché la sua storia va raccontata, soprattutto ai giovani”.
De Chiara, che da anni lavora sul fronte dell’antimafia sociale e della memoria, ha invitato gli studenti a rompere il silenzio e a non girarsi dall’altra parte:
“Non dobbiamo aspettare i supereroi. La lotta alla mafia parte da ciascuno di noi, dalla conoscenza, dalla scelta di non voltarsi mai”.
Ad aprire l’incontro, la Dirigente scolastica Maria Domenica Mallamaci, che ha sottolineato il ruolo fondamentale della scuola come presidio di legalità:
“Eventi come questo fanno parte del nostro compito educativo: formare cittadini liberi, capaci di pensare con la propria testa e di fare scelte etiche”.
A rendere ancora più intensa la mattinata, la lettura drammatizzata di alcuni brani del libro di De Chiara da parte delle classi 5A, 5E, 5F e 5C. Un momento di partecipazione attiva e sentita, che ha trasformato la memoria in emozione condivisa.
Quella vissuta a Palmi non è stata solo una conferenza, ma un atto educativo e civile, un’occasione per seminare nei giovani la consapevolezza che ogni scelta conta, che il vero eroismo è nella coerenza quotidiana, nella capacità di dire no all’omertà e sì alla giustizia.
In un territorio che ha conosciuto troppo bene il potere oscuro della ‘ndrangheta, il coraggio delle donne come Lea Garofalo è un faro che illumina la strada. E parlarne nelle scuole è già un gesto rivoluzionario.
Paolo De Chiara a Stalettì: due incontri su Lea Garofalo e la lotta alla ‘ndrangheta
Il 22 marzo 2025 il Comune di Stalettì (CZ) ospiterà Paolo De Chiara, giornalista e autore del libro Una...
Studenti e Legalità: intervista a Paolo De Chiara, direttore di WordNews.it
Perché è fondamentale parlare di legalità nelle scuole? "Perché i giovani rappresentano il presente. Senza consapevolezza, senza conoscenza dei...
Paolo De Chiara: «Grazie a tutti per la bellissima riuscita di questo Premio»
"E' importante una scuola che ricorda Francesco (Ciccio) Vinci ammazzato dalla 'ndrangheta. Noi con questa III Edizione del Premio...
Paolo De Chiara si è aggiudicato il Premio Mattarella
Il libro, edito da Bonfirraro, narra la storia vera di un Testimone di Giustizia italiano che - con coraggio -...