Il Consiglio Comunale di Isernia ha approvato una mozione che segna una svolta importante nel dibattito pubblico sulla questione palestinese. Un atto politico e simbolico che chiama alla promozione della pace e alla diffusione di una coscienza critica e consapevole. Tra le misure approvate, anche la decisione di issare la bandiera palestinese sul palazzo comunale e di sollecitare un’azione congiunta da parte di enti locali, Regione Molise e Governo nazionale.
Una scelta forte, che si inserisce nel contesto internazionale segnato dalla tragedia umanitaria in corso nella Striscia di Gaza, con decine di migliaia di morti civili, tra cui un numero impressionante di bambini, causati dai bombardamenti israeliani.
Il silenzio assordante della giunta regionale molisana
A fronte di questa presa di posizione, colpisce il silenzio della giunta regionale del Molise, guidata dal centrodestra. Un silenzio che, secondo il Partito Comunista dei Lavoratori – Molise, è “figlio della complicità politica con lo stato sionista” e con il governo guidato da Giorgia Meloni, che continua a sostenere Israele anche sul piano militare.
Emblematico, in tal senso, il rinnovo del Memorandum Italia-Israele del 2005, che prevede cooperazione industriale e militare tra i due Paesi e che dovrebbe essere esteso fino al 2026. Una collaborazione che, secondo i critici, ha contribuito anche alla produzione di armamenti impiegati nei bombardamenti sulla popolazione palestinese.
La denuncia: “Chi sostiene il sionismo, sostiene il genocidio”
Il documento del PCL Molise non usa mezzi termini: accusa la politica italiana, sia di destra che di centrosinistra, di aver sempre sostenuto la macchina militare israeliana. Da Prodi a D’Alema, da Amato a Draghi, fino al presunto “pacifismo” dell’ex premier Giuseppe Conte, si tratterebbe di una lunga continuità di complicità istituzionale con lo stato di Israele.
Con parole dure viene smontata anche l’equazione spesso ripetuta tra antisionismo e antisemitismo. Secondo il Partito Comunista dei Lavoratori, è proprio il sionismo, inteso come progetto colonialista e razzista, ad alimentare oggi l’antisemitismo. Chi è sinceramente contro ogni forma di razzismo, si legge nella nota, non può che schierarsi per il popolo palestinese e contro il sionismo.
Il Partito rilancia l’appello ad una mobilitazione di massa anche in Molise, per rompere ogni relazione diplomatica, commerciale e militare con Israele. Tra i target principali indicati, anche il gruppo Leonardo, colosso italiano dell’industria militare coinvolto – secondo gli attivisti – nella cooperazione con lo Stato israeliano.
Viene inoltre invocato il rilancio di un movimento antisionista nelle università italiane, e il coinvolgimento delle giovani generazioni, del mondo del lavoro e della gioventù ebraica democratica, per sostenere il diritto alla resistenza, all’autodeterminazione e al ritorno nelle terre d’origine dei profughi palestinesi.
L’obiettivo finale delineato è la costruzione di una Palestina unita, laica e socialista, “dal fiume al mare”, in cui siano garantiti i diritti delle minoranze nazionali e del popolo ebraico, ma all’interno di un’unica entità che superi le logiche dell’apartheid e dell’occupazione.
La mozione approvata dal Comune di Isernia apre una crepa significativa nel muro dell’indifferenza politica italiana verso il dramma del popolo palestinese. È un segnale di coscienza e responsabilità civile, che potrebbe fungere da apripista per altri enti locali e movimenti, soprattutto in regioni come il Molise spesso ai margini del dibattito nazionale. Sta ora alla società civile raccogliere questo messaggio e tradurlo in mobilitazione concreta e solidarietà attiva.