In un clima di profondo rispetto istituzionale e di sentita partecipazione popolare, l’Arma dei Carabinieri ha celebrato a Piazza Andrea d’Isernia il 211° anniversario della sua fondazione, suggellando un legame storico che attraversa guerre, ricostruzioni, emergenze e quotidianità.
Il 5 giugno è una data simbolica: nel 1920 la Bandiera dell’Arma fu decorata con la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare per le eroiche gesta durante la Prima Guerra Mondiale. Un riconoscimento che continua a echeggiare nelle parole, nei gesti e nelle azioni di ogni carabiniere.
Alla cerimonia, iniziata alle 18:00, erano presenti le massime autorità regionali, provinciali, civili, militari e religiose, con i sindaci dei 52 comuni della provincia pentra a fare da corona al dispositivo schierato in grande uniforme. In formazione:
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un plotone del 144° corso della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso,
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un plotone di comandanti di stazione,
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il personale del Comando Provinciale e del reparto forestale,
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rappresentanze di N.A.S., N.O.E. e Ispettorato del Lavoro.
Ad aprire la cerimonia, l’Inno Nazionale intonato dal coro dell’Istituto “San Giovanni Bosco” e le esecuzioni della Saxophone Orchestra dell’IC “Giovanni XXIII” con “Musicsart” di Castelpetroso hanno reso l’atmosfera ancora più solenne.
Gli encomi ai militari meritevoli
Sono stati conferiti numerosi riconoscimenti ai militari distintisi in attività di servizio e operazioni complesse:
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Encomi semplici ai Comandanti Matteo Greco (Compagnia di Venafro) e Luigi Benvenuti (Nucleo Operativo e Radiomobile di Isernia).
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Elogi al Vice Brigadiere Nicola Passaro e all’App. Scelto Q.S. Sobrino Coppetelli, protagonisti di missioni internazionali.
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Vivi compiacimenti a militari della Sezione Radiomobile di Isernia, della Stazione di Cantalupo e della Compagnia di Venafro.
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Premio speciale all’unità cinofila di Frosolone composta dall’App. Scelto Andrea Lamarucciola e dal cane Africa, per 10 anni di servizio tra bonifiche e ritrovamenti.
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Attestati di merito all’Associazione Nazionale Carabinieri provinciale.
L’allocuzione del Comandante Provinciale
Il discorso del Colonnello Fabrizio Coppolino ha offerto una riflessione profonda sul passato e sulle sfide future dell’Arma.
Nel ricordare la Battaglia del Podgora (110 anni fa), emblema del coraggio e della fedeltà dell’Arma, il Comandante ha esaltato il ruolo del carabiniere come presidio di legalità e vicinanza al cittadino:
“Il carabiniere è spesso solo, sorretto solo dalla sua coscienza, con l’obiettivo non di vincere ma di affermare il principio di legalità.”
Con lucidità e fermezza ha sottolineato le minacce del crimine sotto traccia, le infiltrazioni delle consorterie mafiose nelle province vicine, l’impegno dell’Arma nel garantire sicurezza e prevenzione.
Un bilancio tra risultati e valori
Nell’anno trascorso:
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58 arresti e 719 denunce,
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oltre 13.000 pattuglie e 62.055 controlli di persone,
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140 reati ambientali perseguiti, 516 sanzioni, 2 milioni di euro di sequestri alimentari da parte del NAS,
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33 lavoratori in nero scoperti, di cui 28 extracomunitari.
Un lavoro imponente, capillare e sinergico con Procura, DDA e autorità scolastiche, evidenziato anche dai 31 incontri nelle scuole su legalità, bullismo, violenza di genere e truffe agli anziani:
“Gli anziani sono i nostri vicini, i nostri nonni: non vanno lasciati soli. La sicurezza è anche affetto e prossimità.”
Il Comandante ha richiamato l’importanza della motivazione, dell’umiltà e della coscienza:
“L’Arma è pronta ad affrontare le sfide future con determinazione, rigore e forte volontà, senza mai tradire la propria identità.”
Un discorso che ha ricevuto l’applauso convinto del pubblico, unito all’omaggio verso i carabinieri caduti, come De Bartolomeis, Gallesio e Tricarico, vittime del brigantaggio ottocentesco.