Leopoldo Di Filippo, sei socio dell’associazione Dioghenes APS e Presidente Auser di Venafro. Quest’anno siamo arrivato alla III Edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo, a distanza di 15 anni dal suo omicidio. Qual è, secondo te, l’importanza di svolgere questo premio, in memoria di una vittima di ‘ndrangheta, in una terra come la Calabria?
Non è solo importante, ma è assolutamente necessario ricordare Lea, la fimmina che si è ribellata alla schifosa ‘ndrangheta.
Organizzare il Premio Nazionale Lea Garofalo in Calabria è un gesto di straordinaria rilevanza simbolica e sociale. Questa regione, purtroppo, ha spesso subito il peso della presenza della ‘ndrangheta, un fenomeno che ha condizionato profondamente la vita sociale, economica e culturale. Ricordare Lea Garofalo, una donna coraggiosa che ha avuto il coraggio di spezzare il silenzio e di ribellarsi a questo sistema criminale, significa lanciare un messaggio forte di speranza e resistenza.
Il premio rappresenta un’occasione per sensibilizzare le nuove generazioni, stimolare la riflessione collettiva e celebrare i valori della giustizia, della libertà e della dignità umana. È un modo per riaffermare che la Calabria non è solo terra di mafia, ma anche di persone che combattono per un futuro migliore, per una società fondata sui principi di legalità e solidarietà.
Questa iniziativa onora non solo la memoria di Lea, ma anche di tutte le vittime delle mafie. Inoltre, è un richiamo alla responsabilità di ciascuno di noi nel costruire comunità più giuste e consapevoli
Insieme a Paolo De Chiara, presidente dell’associazione, avete realizzato diversi eventi, sia insieme ad altri personaggi che non, in merito alla legalità, salute e altro. Qual è l’importanza di far conoscere queste tematiche coinvolgendo le persone e soprattutto gli studenti?
Coinvolgere le persone, e in particolare gli studenti, in eventi dedicati a temi come la legalità, la salute e i diritti, è fondamentale per costruire una società più consapevole, responsabile e impegnata. I giovani rappresentano il futuro, e avvicinarli a queste tematiche significa gettare le basi per una generazione più informata, critica e capace di opporsi a ogni forma di ingiustizia.
Attraverso questi eventi, si crea uno spazio di dialogo e confronto, dove storie di coraggio, come quella di Lea Garofalo, o questioni di grande rilevanza, come la tutela della salute e dei diritti, possono essere raccontate e comprese in profondità. L’obiettivo è dare strumenti culturali ed emotivi per riconoscere le ingiustizie e agire contro di esse.
Inoltre, lavorare con personalità diverse, sia a livello locale che nazionale, permette di offrire punti di vista molteplici e di amplificare il messaggio, rendendolo più incisivo. Gli studenti, in particolare, sono il pubblico ideale per seminare il senso critico e il coraggio di scegliere la strada della legalità e dell’etica, anche quando è più difficile.
Questi eventi sono un antidoto al silenzio e all’indifferenza, che spesso sono complici delle ingiustizie. La partecipazione attiva delle persone e dei giovani dimostra che il cambiamento è possibile quando si lavora insieme per promuovere i valori fondamentali della convivenza civile.
Cosa ti aspetti da questa terza edizione del Premio?
Da questa terza edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo mi aspetto, innanzitutto, un momento di forte riflessione e partecipazione collettiva, capace di unire persone diverse sotto un messaggio comune: il rifiuto della violenza, dell’illegalità e del silenzio. Mi auguro che questa edizione riesca a rafforzare ancora di più l’impegno verso la memoria di Lea e di tutte le vittime innocenti delle mafie, trasformando la sua storia in un simbolo di coraggio e resistenza.
Spero che l’evento possa coinvolgere sempre più giovani e cittadini, non solo della Calabria, ma di tutta Italia, per mostrare che la lotta contro la ‘ndrangheta è un dovere collettivo che supera i confini geografici. Sarebbe meraviglioso vedere le nuove generazioni ispirarsi al coraggio di Lea e capire che anche loro possono essere agenti di cambiamento nella propria comunità.
Infine, mi auguro che il Premio continui a crescere come appuntamento di rilevanza nazionale, non solo come momento di memoria, ma anche come piattaforma di sensibilizzazione e azione, capace di stimolare iniziative concrete per la legalità, la giustizia sociale e il rispetto dei diritti umani. Se riusciremo a toccare il cuore delle persone e a lasciare un segno profondo, avremo raggiunto un obiettivo importante.
Premio Nazionale Lea Garofalo
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