Da anni il pregiudicato Pietro Mele era presente sulla piattaforma Tik Tok. Era passato su Facebook con lo stesso modus operandi. Mele è ritenuto un affiliato al clan di camorra.
Si era trasferito nella provincia di Salerno, a Casalvelino, dove ha messo in atto il suo progetto criminale utilizzando anche la piattaforma Tik Tok.
L’indagine condotta dai carabinieri del Reparto Territoriale di Vallo della Lucania, su mandato del gip del Tribunale di Salerno, ha portato all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Pietro Mele, già pregiudicato. L’operazione è frutto di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno, che ha raccolto elementi sufficienti per accusarlo di estorsione aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso.
Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, sostenute attualmente dal Gip, Mele avrebbe rivolto pesanti minacce nei confronti di un imprenditore cilentano, titolare di una struttura ricettiva di Castelnuovo Cilento.
Le intimidazioni, che si sarebbero estese anche ai familiari della vittima, avrebbero creato un clima di terrore, compromettendo la serenità dell’intera famiglia. Le azioni minatorie non si sarebbero limitate a contatti diretti: il sospettato avrebbe sfruttato principalmente i social media per diffondere messaggi intimidatori, arrivando persino a fare riferimento all’uso di armi da fuoco e ordigni esplosivi.
I video di Pietro Mele erano di chiara matrice minatoria e da anni lo stesso inviava, con l’utilizzo dei social, messaggi di minacce. Diffondeva anche una mentalità mafiosa che trovava, purtroppo, molti seguaci. Le sue dirette erano seguite da molti e i commenti erano di soggetti che inneggiavano i mafiosi e offendere le forze dell’ordine e i magistrati.
Urge una legge che possa impedire a questi soggetti di mettere in atto la diffusione di apologia mafiosa e diffondere il credo criminale, i social sono seguiti da milioni di utenti anche da giovanissimi e soggetti come Pietro Mele non sono certamente degli esempi.
Pericolosi per una società che è sempre più sotto ostaggio delle mafie.
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