È oltre un anno che raccontiamo, raccogliendo e pubblicando denunce di cittadini, pazienti e famiglie di malati, quanto sta accadendo in provincia di Chieti (e non solo) sul fronte della carenza, o ritardo nella fornitura, di farmaci. Causati da questioni nazionali ed internazionali, come il Creon per i malati pancreatici, o da rimodulazioni delle spese delle Asl. L’ormai ex direttore generale della Asl Chieti-Lanciano-Vasto Schael ci rimane male se, la stampa o altri, scrivono di tagli. Non vogliamo chiamarli tagli? Chiamiamoli come vi pare, anche paperino o vattelapesca, la realtà incontrovertibile rimane una e una soltanto: lo stanziamento è ridotto, è compresso (se scriviamo compressione al posto di tagli piace di più? È più figo? Andate di meno in ansia?) e i cittadini più bisognosi scontano (non scriviamo pagano per non turbare lor signori) responsabilità (parola che sostituiamo a colpe così forse evitiamo strali e lamentele dalle alte sfere che chissà perché vengono definite sfere e non cubi o altro…) di altri.
Una malattia grave e il rischio di non potersi curare per la non disponibilità, o il ritardo, di un farmaco. È il copione che si ripete ciclicamente ed è quanto ha denunciato nei giorni scorsi Marie Helene Benedetti. Già nel settembre scorso, riportando sue vicissitudini personali, Benedetti aveva protestato pubblicamente nei confronti della Asl Chieti – Lanciano – Vasto per il ritardo nell’arrivo di un farmaco. Nelle stesse settimane quanto subito da diversi cittadini e dalle loro famiglie ha portato a far scaturire dalla protesta la costituzione del “Comitato Civico per i diritti del malato”. Sei mesi dopo Helene Benedetti è tornata a raccontare pubblicamente una nuova vicissitudine legata a problemi personali di salute.
«Da 8 giorni – diventati nel frattempo 10 – ho inviato una richiesta urgente all’Agenzia Sanitaria Regionale, all’Assessora alla Sanità Nicoletta Verì, alla Direzione Sanitaria della ASL2 Lanciano Vasto Chieti per ottenere un farmaco indispensabile per la mia salute» ha raccontato Marie Helene in un post su facebook protestando per il «silenzio assoluto», la totale assenza di risposte alla sua email. «Il farmaco Deucravacitinib è ormai l’unica terapia possibile per la mia patologia, certificata dall’ospedale di Chieti, ma la burocrazia continua a bloccare tutto, lasciandomi in attesa tra dolori insopportabili e giornate invalidate dalla malattia» protesta Benedetti.
«La salute non può aspettare, il dolore non dovrebbe mai essere ignorato» il grido indignato di Marie Helene Benedetti che ha già annunciato, in assenza di risposte e soluzioni, forti proteste nei prossimi giorni.
«La Asl ha autorizzato l’uso di questo farmaco, nuovo, sul mercato da qualche mese» la dichiarazione giunta dall’azienda sanitaria a Il Messaggero Abruzzo. «È stato richiesto l’inserimento nel prontuario terapeutico regionale, un passaggio necessario per procedere all’acquisto in attesa della gara regionale che arriverà successivamente» hanno reso noto fonti della Asl 02 Chieti-Lanciano-Vasto.
«Oggi sul quotidiano Il Messaggero cartaceo scopro che la mia email alla Asl Lanciano Vasto Chieti, alla Regione Abruzzo e all’Agenzia Sanitaria Regionale ASR Abruzzo non meritava risposta, ma al giornalista sì – ha scritto stamattina in un nuovo post su facebook Marie Helene Benedetti – prendo nota per il futuro: la prossima volta andrò direttamente sui giornali».
«Nel frattempo, i tempi burocratici restano indefiniti e per la mia patologia grave che sta degenerando di giorno in giorno sto aspettando da autunno 2024» sottolinea Marie Helene nel post odierno – la Regione Abruzzo, alla quale è stata passata la patata bollente, è silente. Nessuna risposta, nessuna presa di responsabilità. Vi anticipo che sto prenotando la manifestazione per lunedì mattina a Pescara. È ora di farsi sentire».