3 Maggio, difendere la libertà di stampa:
giornalisti spiati, attacchi alle fonti e querele bavaglio.
L’allarme dell’Ordine nazionale
Il 3 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, istituita dall’ONU nel 1991 con la Dichiarazione di Windhoek. Una data simbolica che richiama i valori fondamentali del giornalismo: indipendenza, pluralismo, trasparenza. Valori che, oggi più che mai, non possono essere dati per scontati.
Lo ricorda con forza Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con un intervento su “Collettiva”, il quotidiano online della CGIL. Le sue parole sono un vero e proprio grido d’allarme: «Stiamo attraversando una fase delicata per la nostra democrazia».
Bartoli denuncia il clima sempre più ostile verso l’informazione libera: dalle querele temerarie utilizzate per zittire i cronisti, alle riforme legislative che rischiano di soffocare il giornalismo d’inchiesta, fino agli attacchi alle fonti e alle intercettazioni illegittime con strumenti di sorveglianza militare, come lo spyware Pegasus, impiegato – secondo quanto emerso – persino contro giornalisti di Fanpage.
A tutto questo si aggiunge il silenzio stampa imposto su Gaza. Mentre in Ucraina è ancora possibile raccontare, con tutti i limiti del conflitto, la sofferenza della popolazione, sulla tragedia palestinese cala un preoccupante blackout informativo. Chi prova a rompere il muro, viene spesso ostacolato o accusato di faziosità.
In Italia, intanto, cresce la precarietà tra i giornalisti e cala la possibilità di esercitare un giornalismo davvero libero e autonomo. La nuova stretta sulla pubblicazione delle ordinanze giudiziarie, unita all’intento di spostare i processi di diffamazione nel luogo della querela, rischia di rendere ancora più difficile il lavoro dei cronisti.
«Il diritto ad un’informazione corretta, pluralista e professionale – sottolinea Bartoli – è un diritto dei cittadini, non un privilegio di categoria». Per questo la battaglia per la libertà di stampa deve essere collettiva. Un bene comune da difendere, ogni giorno.
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