La Sasi ha un nuovo consiglio di amministrazione votato dalla quasi totalità dei sindaci, accordo bipartisan, dopo mesi di schermaglie, proposte e nomi “bruciati”. Come da tradizione il presidente e i due consiglieri di amministrazione al suo fianco sono espressione del bipolarismo politico.
Si è chiusa l’era Basterebbe, ex sindaco di San Vito Chietino, mandatario nel 2016 della campagna elettorale vastese del PD. Il nuovo presidente – Nicola Scaricaciottoli – è espressione (dopo un lunghissimo “regno” del PD) del centro-destra.
Lo scorso 12 marzo in conferenza stampa Gianfranco Basterebbe ha dichiarato che l’emergenza idrica era prossima alla conclusione e non ci sarebbero più state interruzioni programmate. «Nel giro di 48 ore, tempo necessario per lavori tecnici, si metterà la parola fine alle sospensioni della fornitura idrica» le sue testuali parole.
Quarantotto ore significherebbe entro il 14 marzo, questa settimana da tale data saranno passati tre mesi. Eppure, ogni settimana, senza saltarne una, continua la pubblicazione dei cronoprogrammi. Alle soglie dell’estate, nei primi giorni di caldo afoso, da questa situazione ha preso spunto Daniela Torto, deputata del Movimento 5 Stelle, per chiedere una svolta necessaria nella gestione del servizio idrico e denunciare la gravità di quanto continua ad accadere.
«È giusto che i cittadini sappiano cosa attendersi per questa estate in tema di crisi idrica – ha sottolineato la parlamentare pentastellata – auspichiamo che i disagi siano limitati». «Il nuovo cda della Sasi operi affinché le cose cambino rispetto al recente passato – ha dichiarato Torto – E mi appello anche a tutte le istituzioni preposte perché da ognuna di loro arrivi un maggiore impegno alla ricerca di una svolta: è necessario sedersi attorno ad un tavolo e trovare soluzioni ad un problema per cui si sono persi troppi anni».
Un mese fa siamo tornati a raccontare cosa è accaduto (o meglio non accaduto) con l’accesso civico da noi inviato a gennaio alla Sasi. Scaduti i termini previsti dalla legge ci siamo dovuti rivolgere al Difensore Civico Regionale avv. Umberto Di Primio, ex sindaco di Chieti di centrodestra ed oggi esponente di Fratelli d’Italia. Alla sollecitazione del Difensore Civico la Sasi ha risposto con una lettera, senza inviare nessun documento, indicando alcuni dati. Siamo dovuti tornare a rivolgerci al Difensore Civico ed è arrivata una seconda lettera firmata dal direttore tecnico della società D’Ippolito.
Nessun documento inviato, nessuna indicazione di come poterne avere visione ed estrazione come legge prevede. Dopo questa seconda lettera ci è arrivata una PEC firmata dal Difensore Civico in cui ci veniva comunicato che ritenevano la Sasi adempiente e chiudevano la pratica. Immediata la nostra risposta in cui abbiamo espresso tutto il nostro stupore evidenziando, ancora una volta, che le istanze di accesso civico prevedono la fornitura di documenti come unica risposta soddisfacente. Questa la risposta ricevuta dall’avv. Di Primio
L’accesso civico generalizzato è finalizzato a garantire la libertà di informazione di ciascun cittadino su tutti gli atti, i documenti e le attività delle pubbliche amministrazioni, senza che occorra la dimostrazione di un interesse attuale e concreto per richiederne la conoscibilità. In pratica, con il D.lgs. n. 97/2016, il diritto alla conoscibilità generalizzata diviene la regola per tutti gli atti e i documenti della pubblica amministrazione, indipendentemente che gli stessi siano oggetto di un obbligo di pubblicazione nella sezione “Amministrazione trasparente”. (fonte: sito web Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)
Lasciamo ai lettori ogni giudizio. Prendiamo atto, e non è la prima volta che ci accade in cinque anni (i precedenti con il Comune di Vasto sono rintracciabili nel nostro archivio) che documenti pubblici possono non essere resi pubblici. Alcune domande la risposta ricevuta le impone:
- L’avv. Di Primio afferma che il suo ufficio «ha quale caratteristica distintiva quella di operare in totale autonomia», di grazia, e quindi? Cosa si vorrebbe affermare? Rivendicare in risposta ad una nostra PEC questa autonomia perché? Anche la stampa e i cittadini sono autonomi, indipendenti e liberi. Ed esistono anche per determinati compiti, doveri e diritti. Chiedere il loro rispetto, chiedere di poter svolgere il nostro ruolo di giornalisti (sempre sottolineato in ogni PEC) che c’entra con la loro autonomia?
- Si fa riferimento alla puntualità della società, se fossero stati puntuali e avessero risposto entro i 30 giorni (tra l’altro non abbiamo scritto al Difensore Civico il trentunesimo giorno ma molto dopo) neanche ci saremmo rivolti al Difensore Civico Regionale
- “pienamente dato riscontro al suo accesso” leggiamo nella missiva, pienamente senza fornire nessun documento o indicare come potervi accedere …
Come varie volte riportato nei nostri articoli tra le contestazioni dei cittadini, negli ultimi dodici mesi non soltanto nelle settimane di più forte emergenza idrica, c’è stato l’anticipo degli orari di chiusura rispetto a quanto comunicato. Ieri pomeriggio alle 14,39 (orario di pubblicazione del post su facebook) è stato pubblicato il cronoprogramma delle chiusure settimanali fino al 16 giugno. Avviso in cui si legge la comunicazione che riproduciamo integralmente:
«Inoltre, solo per oggi 09.06.2025, a seguito di segnalazione di controllo interni riconducibili a situazioni di disagio per gli utenti nelle ore di maggior consumo della risorsa idrica, si necessita, di un intervento di interruzione della fornitura non differibile nei seguenti comuni:
Comune di Casalbordino
Zona Capoluogo
chiusura dalle 22.00 di oggi 09.06.2025 alle 05.00 di domani 10.06.2025
Comune di Lanciano
Zona Villa Andreoli, C.da Iconicella, parte di via Mameli e Colle Pizzuto
chiusura dalle 22.00 di oggi 09.06.2025 alle 06.00 di domani 10.06.2025»
A Casalbordino almeno intorno alle 21, ovvero un’ora prima, l’erogazione idrica era già stata interrotta.