Diritto alla cura solo pagando. È quanto abbiamo sottolineato nel gennaio di quest’anno nell’articolo riportato in testa a quest’articolo. Ennesimo sulla saga dei farmaci, anche salvavita, su cui esiste una emergenza gravissima di carenza. Emergenza a cui l’unica risposta della fu “sanità pubblica” nella Asl 02 abruzzese (ma dinamiche simili stanno avvenendo ovunque) è stato aumentare la burocrazia e gli ostacoli per i pazienti, far pesare su di loro i costi e “colpevolizzarli” mettendo in dubbio le esigenze terapeutiche.
La carenza di farmaci, su cui dal Creon (indispensabile per i malati pancreatici) a persone con sclerosi fino alla battaglia dei mesi scorsi di Marie Helene Benedetti, è una delle emergenze sanitarie ma non l’unica. Le liste d’attesa, tormento e inferno per milioni di pazienti (soprattutto i più fragili e gravi), finite persino all’attenzione della Procura di Pescara qui in Abruzzo, sono tra le più drammatiche.
Procura Pescara: liste d’attesa nella sanità peggiorano con pratiche “illegali” (secondo i giudici)
Stefano Galieni, dirigente nazionale di Rifondazione Comunista, attivista sociale e politico da decenni ha raccontato ad aprile cosa gli è accaduto nel Lazio. Riportiamo la sua testimonianza, pubblicata su Facebook il 26 aprile, che riassume quel che accade in Abruzzo, nel Lazio, in altre regioni a tantissimi.
Piccola storia di sanità: giorni fa, come alcun@ sanno mi sono sottoposto ad un banale intervento oculistico dovuto all’età che incede. Tutto ok e fin qui niente di nuovo. Da mesi avevo seri problemi di vista e per chi, come me, legge e scrive molto, non è cosa da poco. Dopo soli 25 giorni dalla prima visita oculistica, tutto si è concluso. Ma c’è un ma. Se avessi aspettato le liste di attesa avrei dovuto attendere oltre un anno. Ho potuto affrontare la spesa di un’operazione intramoenia, in una struttura convenzionata, pagando si intende. Fra intervento (1600 euro) e medicinali da prendere (quasi 200 euro) è facile fare la somma. Chiaro ho risolto un problema ma è giusto che il SSN porti a questo? Che fra tagli alla sanità, privatizzazioni eccetera se ne vada ben più di quanto guadagno in un mese? Io sono un privilegiato, avevo anche qualcosa da parte e ho affrontato la spesa ma chi non arriva neanche a fine mese deve anche rinunciare a vedere? La storia che vi ho raccontato è la classica punta di un iceberg. Crescono ogni anno le persone, soprattutto, ma non solo, anziane che debbono rinunciare a curarsi, persino a fare un minimo di prevenzione, per evitare guai ben più seri. Sono uscito dall’ospedale felice perché posso tornare a leggere ma incazzato pensando a una immensa ingiustizia quotidiana che si vive, troppo spesso in maniera solitaria e impotente, magari cercando di risoverla attraverso qualche amico / parente medico. Se non impariamo a ribellarci INSIEME a questo sopruso di classe, è ben difficile che le cose possano cambiare. E debbono cambiare. E a chi apre le casse solo per riarmarsi, per reprimere, per cacciare persone beh….sono loro i nostri nemici. Non ho detto avversari. Scusate lo sfogo
Quanto siano diffuse vicende come quella raccontata da Stefano, quanto il diritto alla salute e alla cura è calpestato ogni giorno lo testimoniano anche alcuni commenti tra cui questi due che riportiamo:
-Prescritta colonscopia urgente con sedazione e biopsia. Nessuna possibilità di avere un appuntamento, non c’è calendario mi dicono. A pagamento entro 10 giorni
-Da mesi vivo lo stesso stato d’animo… Da un anno combatto con le liste di attesa