SOMMA VESUVIANA – È arrivata la fine ufficiale del rapporto tra il Comune di Somma Vesuviana e il dipendente condannato per corruzione nell’ambito di un’indagine giudiziaria che ha scosso l’intera comunità. Con una determina dirigenziale firmata dalla responsabile del procedimento, la dottoressa Allocca, l’ente ha disposto il licenziamento definitivo del funzionario A.N., già sospeso dal servizio e successivamente condannato in via definitiva.
Il caso di corruzione per cittadinanze facili
La vicenda risale al 2015, quando una complessa attività investigativa condotta dai Carabinieri della Stazione di Somma Vesuviana, attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, ha fatto emergere un presunto sistema illecito legato al rilascio della cittadinanza italiana. L’indagine, coordinata dalla Procura di Nola, ha evidenziato che A.N., all’epoca responsabile dell’Ufficio di Stato Civile, in concorso con una cittadina brasiliana, presidente di un’associazione culturale di interscambio e a lui legata sentimentalmente, avrebbe ricevuto denaro contante per facilitare pratiche amministrative in presenza di gravi vizi formali.
L’accordo illecito avrebbe favorito diversi cittadini brasiliani, garantendo loro il riconoscimento della cittadinanza nonostante l’irregolarità dei documenti presentati.
Le misure cautelari e la condanna definitiva
A ottobre 2015 furono eseguite le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Nola: per A.N. fu disposta la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per un anno, mentre alla donna brasiliana fu imposto il divieto di dimora a Somma Vesuviana e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Oltre ai due principali indagati, altre due persone risultarono coinvolte nelle indagini. L’accusa contestava il reato di concorso in corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
La fine del rapporto lavorativo
Con la sentenza di condanna divenuta definitiva, il Comune di Somma Vesuviana ha ora formalizzato il licenziamento disciplinare per giusta causa del dipendente, ponendo fine a un capitolo oscuro per l’amministrazione pubblica locale. Una scelta necessaria e doverosa, nel segno della trasparenza, della legalità e del rispetto delle istituzioni.
Il caso riaccende l’attenzione sulla necessità di controlli rigorosi nella pubblica amministrazione e sull’urgenza di contrastare ogni forma di corruzione, soprattutto quando in gioco vi sono diritti fondamentali come la cittadinanza.